19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Sotto l'egida di Russia, Turchia e Iran

Siria, ad Astana i primi negoziati diretti tra regime e ribelli

Sotto l'egida di Russia, Turchia e Iran, si aprono oggi ad Astana, in Kazakistan, i primi negoziati diretti tra il regime di Bashar al Assad e i ribelli

ASTANA - Primi spiragli di luce per una soluzione concreta della crisi siriana. Si aprono oggi ad Astana, capitale del Kazakistan, i negoziati diretti tra i ribelli siriani e il regime di Damasco. Per la prima volta, a sei anni dall'inizio della guerra civile in Siria, una delegazione dei gruppi dell'opposizione armata tratterà con gli inviati del presidente Bashar Al Assad, sostenuti da Russia e Iran, per discutere il consolidamento della fragile tregua già in corso.

Divergenze
Tutte le parti in conflitto hanno accolto favorevolmente il vertice, anche se sussistono notevoli divergenze su quali ne debbano essere gli obbiettivi. Il regime di Damasco chiede che i ribelli depongano subito le armi in cambio di un'amnistia mentre l'opposizione intende circoscrivere il proprio impegno a rendere più solido il cessate il fuoco già in vigore nel paese.

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Il ruolo della Russia
Mosca da parte sua è rimasta a metà strada, una sorta di convitato di pietra il cui l'obiettivo è il consolidamento della tregua ma anche e soprattutto l'avvio di un processo politico che metta fine al conflitto e crei le basi per un nuovo round negoziale a Ginevra, magari già dal mese prossimo.

De Mistura mediatore
L'inviato Onu per la Siria Staffan de Mistura ha il ruolo di mediatore nei colloqui di pace che si sono aperti oggi ad Astana, in Kazakistan. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. «L'inviato speciale Onu Staffan de Mistura sarà il mediatore con l'assistenza della Russia - ha precisato Lavrov in una conferenza stampa tenuta a Mosca e riportata da Interfax - la delegazione iraniana lo assisterà nei contatti con il governo siriano mentre la delegazione turca lo assisterà nei contatti con l'opposizione armata».

Un giorno storico
Lavrov ha tenuto anche a rimarcare il fatto che per «la prima volta» i rappresentanti di Damasco e dell'opposizione si siano trovati seduti allo stesso tavolo, durante l'apertura dei lavori. «L'apertura si è tenuta nel formato di un incontro diretto tra governo e opposizione alla presenza di interlocutori esterni», ha detto.

Due stanze distinte
Dopo l'apertura i rappresentanti dei due fronti si sono riuniti in stanze diverse. «Siamo seduti in due stanze distinte», ha detto il capo della delegazione dell'opposizione Mohammed Alloush. In mattinata i ribelli hanno escluso un confronto faccia a faccia con il governo, accusato di non rispettare il cessate il fuoco entrato in vigore con l'accordo firmato alla fine di dicembre che comprendeva anche i colloqui di Astana.