19 marzo 2024
Aggiornato 03:00
La crisi del coronavirus

La dottoressa che ha scoperto Omicron: «Sintomi molto lievi»

«Contagiosità simile alla Delta: un'esagerazione isolarci dal mondo». Oms: «Non chiaro se variante Omicron è più contagiosa». Mantovani: «Vaccini efficaci ma non esclusa quarta dose»

La dottoressa che ha scoperto Omicron: «Sintomi molto lievi»
La dottoressa che ha scoperto Omicron: «Sintomi molto lievi» Foto: Pixabay

I sintomi della nuova variante Omicron sono «stanchezza, mal di testa, prurito in gola, leggero raffreddore. Finora nessun paziente affetto da Omicron è stato ricoverato. Non abbiamo mai riscontrato effetti gravi. La cosa interessante è che i pazienti con forti dolori alla gola sono poi risultati tutti negativi». A parlare, intervistata da Repubblica, è Angelique Coetzee, la dottoressa sudafricana, presidente dell'Associazione dei medici del Sudafrica e membro della task force sanitaria governativa, che il 18 novembre ha scoperto e ha isolato la variante Omicron.

«Il vaccino lo ha ricevuto meno della metà di quelli esaminati. Ma i sintomi sono molto lievi e sono uguali per entrambi, vaccinati e non», prosegue, sottolineando che i pazienti infettati «stanno molto bene, e a breve li ritesteremo. Nessuno ha presentato problemi degni di nota. E consideri che siamo arrivati al dosicesimo giorno dalla scoperta. Si sono ripresi tutti velocemente, in due-cinque giorni. Potremmo dire che il grado di contagiosità è più o meno simile a quello della variante Delta. Non di più e non troppo severo».

«Sicuramente vedremo altri casi con questa variante, ma non sono davvero malati. Avrei capito la chiusura e la paura se avessimo assistito all'esplosione di effetti gravi. Ma non li abbiamo visti. Nessuno di loro è stato mai ricoverato. Non dovete farvi prendere dal panico. Se avvertite questo tipo di sintomi, come quelli descritti, per più di due giorni, fate il test. Vaccinatevi, indossate la mascherina e non state in posti affollati», conclude Coetzee.

Oms: «Non chiaro se variante Omicron è più contagiosa»

«Non è ancora chiaro se sia più trasmissibile (cioè si diffonda più facilmente da persona a persona) rispetto ad altre varianti, inclusa la Delta». Così si spiega una nota dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in cui si conferma l'aumento dei casi in Sudafrica rispetto alla variante del Covd-19. E sono in corso «studi epidemiologici per capire se ciò sia dovuto a causa di Omicron o altri fattori».

«I dati preliminari suggeriscono che ci sono tassi crescenti di ospedalizzazione in Sudafrica, ma ciò potrebbe essere dovuto all'aumento del numero complessivo di persone infettate, piuttosto che a un'infezione specifica dovuta alla variante Omicron. Al momento - precisa ancora l'Oms - non ci sono informazioni che suggeriscano che i sintomi associati a Omicron siano diversi da quelli di altre varianti».

Inoltre l'Oms ribadisce che «la comprensione del livello di gravità della variante Omicron richiederà da giorni a diverse settimane» e che «tutte le varianti Covid, inclusa la variante Delta che è dominante in tutto il mondo, possono causare infezioni gravi o la morte, in particolare per le persone più vulnerabili, e quindi la prevenzione è sempre fondamentale».

Mantovani: «Vaccini efficaci ma non esclusa quarta dose»

La variante Omicron «è improbabile che sfugga del tutto» ai vaccini: «Per farcela dovrebbe avere mutazioni straordinarie. Più aumenta l'allenamento del sistema immunitario, terza dose e antinfluenzale compresi, più cresce il repertorio di quell'orchestra segreta che è il sistema immunitario. Guariti con due dosi e altre persone con tre dosi probabilmente ampliano la risposta immunitaria contro tutte le varianti». Lo dice intervistato da La Stampa l'immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas.

Per un aggiornamento del vaccino, spiega, «per quanto la tecnologia a mRna sia flessibile servirebbero mesi, mentre è bene proteggersi subito. La terza dose potrebbe dare una buona protezione per Omicron e predisporre meglio a un'eventuale quarta dose aggiornata».

«L'immunità di gregge? Difficile da prevedere, ma il nostro obiettivo non cambia: immunizzare subito il 90% degli italiani» prosegue Mantovani, per il quale l'obbligo di vaccinarsi «è una scelta politica: in questo caso le limitazioni del Green Pass mi sembrano più sagge».