L'appello di Melania Trump alla convention repubblicana: «Votate Donald, vi aiuterà»
La First Lady invita la società americana a non dividersi: «Non voglio usare questo tempo prezioso per attaccare gli altri, perché l'unico risultato sarebbe dividere ulteriormente il Paese»

Melania Trump ha portato alla convention repubblicana toni contenuti e una inedita riflessione, in casa Trump, sulla necessità di unire la società americana, troppo polarizzata. «Non voglio usare questo tempo prezioso per attaccare gli altri, perché l'unico risultato sarebbe dividere ulteriormente il Paese, come abbiamo visto fare la settimana scorsa», ha detto la First Lady nel suo discorso dal Giardino delle Rose della Casa Bianca. Il riferimento alla divisioni rimanda alla convention dei democratici, ma Melania non ha insistito. «Sono qui perché abbiamo bisogno che mio marito sia il presidente di questo Paese e il comandante in capo per altri quattro anni. Lui è il meglio per questo Paese».
La First Lady ha strappato un brusio alla platea - tra i suoi spettatori 'reali' nel Rose Garden c'erano Trump, il vicepresidente Pence e la moglie - quando ha fatto riferimento, sorridendo a sua volta, ai toni sempre diretti, irruenti e provocatori del marito. «Tutti sappiamo che Donald Trump non ha segreti su come vede le cose - ha affermato - credo che i cittadini meritino la totale onestà da parte del loro presidente. Che vi piaccia o meno, sapete sempre cosa pensa».
«Votate Donald, vi aiuterà»
La First Lady, 50 anni, defilata rispetto alla grande politica, ha rivendicato la dimensione morale del suo ruolo parlando del suo viaggio in Africa, sotto gli occhi «la tragedia dei viaggi degli schiavi» e delle sue visite negli ospedali, ricordando in particolare quella al Bambino Gesù di Roma, perchè «aiutare i bambini è un dovere».
Melania ha invitato tutto il Paese a «riflettere, prendere un attimo di pausa» e ritrovare una comunità di intenti, citando «la diversità» che caratterizza la società americana come una ricchezza da mettere a frutto.
La First Lady sul Covid-19 ha difeso il marito presidente, che «non smetterà di lottare finchè non ci saranno una terapia efficace e un vaccino a disposizione di tutti», ma, soprattutto, ha lanciato un messaggio di comprensione per chi soffre a causa del virus: «Voglio che sappiate che non siete soli».
Pompeo: «La politica America First? Un successo»
Rompendo il protocollo diplomatico, nel suo intervento alla convention repubblicana Mike Pompeo ha definito la politica estera «America First» del presidente Donald Trump un successo, invitando quindi gli americani «a mantenere la rotta».
«Rispettando il dovere di tenerci al sicuro e di mantenere intatte le nostre libertà, questo presidente ha lanciato iniziative coraggiose in quasi ogni angolo del mondo», ha sottolineato Pompeo, nel primo intervento di un segretario di Stato in carica a una convention da almeno 75 anni, come sottolineato dal New York Times. Pompeo ha ricordando come la Casa Bianca abbia denunciato la Cina per aver coperto la pandemia di coronavirus, abbia sconfitto i terroristi dello Stato islamico e ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani, rafforzato la Nato e indotto la Corea del Nord a sospendere i test nucleari e missilistici.
La politica America First di Trump «può non averlo reso popolare in ogni capitale del mondo, ma ha funzionato», ha rimarcato il segretario di Stato nel video registrato a Gerusalemme durante il suo viaggio in Medio Oriente. E proprio sulla questione mediorientale, Pompeo ha ricordato che «il presidente ha trasferito l'ambasciata americana in questa città davvero di Dio, Gerusalemme, la legittima capitale della nazione ebraica» e che il recente «accordo di pace» tra Israele ed Emirati arabi uniti mediato dagli Stati Uniti «sarà nei libri di storia che leggeranno i nostri nipoti».
Una politica estera, ha aggiunto Pompeo, che ha tenuto fede alla massima dell'ex presidente americano Dwight D. Eisenhower, ossia «garantire la pace è il primo requisito».
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