Brexit, ancora una fumata nera. Ora l'accordo è quasi impossibile
Niente di fatto anche dopo l'incontro a sorpresa di ieri tra il ministro britannico Dominic Raab e il negoziatore Ue Michel Barnier. Tutto è appeso al Consiglio europeo
LONDRA – I colloqui dell'ultima ora tra i principali negoziatori sulla Brexit di Londra e Bruxelles non sono riusciti a portare a una bozza di accordo sul «divorzio», per i contrasti ancora aperti sulla questione della frontiera dell'Irlanda del Nord. Il tutto a pochi giorni dal decisivo vertice dell'Unione Europea. Il ministro britannico per la Brexit, Dominic Raab, ha effettuato un viaggio a sorpresa a Bruxelles per colloqui con il suo omologo Michel Barnier, alimentando per un attimo le speranze che un accordo potesse essere in dirittura d'arrivo. I negoziati si sono invece conclusi senza svolta, compresa la questione degli scambi commerciali da e per l'Irlanda del Nord, emersi come un ostacolo all'intesa e persino come una minaccia alla leadership del primo ministro Theresa May.
Momento della verità
Fonti diplomatiche hanno confermato all'agenzia di stampa France Presse che i negoziati sono stati sospesi fino a mercoledì, quando i leader degli altri ventisette stati membri saranno nella capitale belga alla vigilia del vertice di ottobre, già preannunciato come «momento della verità». «Abbiamo incontrato Dominic Raab e il team negoziale britannico. Malgrado intensi sforzi, restano ancora aperte alcune questioni chiave, comprese le misure per Irlanda/Irlanda del Nord per evitare una frontiera rigida», ha scritto Barnier su Twitter, alludendo all'Irlanda (stato membro dell'Ue) e all'Irlanda del Nord (provincia della Gran Bretagna).
Trattative sospese
Fonti diplomatiche hanno confermato che un incontro degli «sherpa diplomatici» (importanti responsabili che rappresentano i leader dei Paesi membri Ue) che era programmato per oggi per revisionare una bozza di accordo è stato annullato. «La commissione ha informato gli ambasciatori che oggi non è stato raggiunto alcun accordo. Non ci saranno ulteriori negoziati fino al vertice», ha aggiunto una fonte, parlando a condizione dell'anonimato. Altre fonti a conoscenza dell'incontro di Barnier con gli ambasciatori Ue hanno confermato questa versione e una ha aggiunto che «alcuni Paesi hanno insistito affinché fossero accelerati i preparativi per un 'no deal' (mancato accordo, ndr)». Lo staff di Raab ha affermato che sono stati raggiunti «concreti progressi» in alcune aree, ma ha ammesso «che restano alcune questioni irrisolte in relazione al backstop (sostanzialmente, il piano per lasciare libero il confine tra Irlanda e Irlanda del Nord, ndr). La Gran Bretagna è ancora impegnata a ottenere progressi al Consiglio europeo di ottobre», ha promesso, alludendo al vertice di Bruxelles di questa settimana.
Il pessimismo degli alleati nordirlandesi
Il partito nordirlandese alleato della premier Theresa May, il Partito democratico unionista (Dup), ha detto che sarà «probabilmente inevitabile» l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea senza un accordo. All'indomani dell'ennesimo nulla di fatto a Bruxelles, Sammy Wilson, portavoce del Dup per la Brexit, ha detto: «Visto il comportamento dell'Ue e il modo in cui ha messo all'angolo Theresa May, non c'è accordo che io possa vedere al momento che possa avere la maggioranza alla Camera dei Comuni. Quindi è probabilmente inevitabile che finiremo per avere uno scenario con nessun accordo», ha aggiunto, parlando al quotidiano Belfast Newsletter.
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