19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Esteri

In Germania è 'caccia al migrante'. Ora Merkel teme la deriva razzista

L'allarme della Cancelliera che avvisa: «Non c'è posto qui per l'odio nelle strade». Ma anche la 'democratica' Germania è in crisi

GERMANIA - Anche la democratica Germania, quella dell'accoglienza e del melting pot, sembra vacillare. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha condannato con fermezza le violente proteste di estrema destra che hanno sconvolto Chemnitz, città dell'est ex comunista del paese, affermando che «l'odio nelle strade» non ha posto in Germania. «Abbiamo assistito a qualcosa che non ha posto in una democrazia costituzionale. Abbiamo registrazioni video di persone che danno la caccia ad altre persone, di assembramenti disordinati, di odio nelle strade, e tutto ciò non ha nulla che vedere con il nostro stato costituzionale». Ma i fatti delle ultime ore sono un campanello d'allarme preoccupante. La stampa tedesca racconta di un paese «sotto shock» dopo la «caccia allo straniero» ma la sensazione è che qualcosa, nell'ingranaggio democratico, si sia rotto.

I fatti di Chemnitz  
Nelle due ultime notti quelle che dovevano essere 'semplici' manifestazioni di estrema destra si sono trasformate in vere e proprie battute di caccia contro persone anche di solo aspetto straniero, alimentando un dibattito già esplosivo sui migranti. Dopo l'accoltellamento mortale di un tedesco di 35 anni domenica, apparentemente ad opera di un siriano e di un iracheno, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Chemnitz per due serate consecutive, alcuni sotto le insegne dell'estrema destra dell'AfD e del partito neonazista NPD. Sei persone sono rimaste feriti ieri a causa del lancio di petardi e oggetti da parte dei manifestanti di estrema destra, ma anche dei contromanifestanti antifascisti nella città della Germania orientale. La polizia ha riferito anche di assalti da parte di estremisti contro almeno tre stranieri domenica, mentre ha aperto un'indagine su almeno dieci manifestanti che avrebbero fatto il saluto nazista.

La stampa tedesca e la chiamata all'antinazismo
«Naturalmente la storia non si ripete, ma che una massa di gente di estrema destra si scateni in mezzo alla Germania e che le autorità siano sopraffatte ricorda ciò che accadde durante la repubblica di Weimar» scrive lo Spiegel Online. Gli anni di Weimar furono segnati dalla formazione di gruppi paramilitari, come le Sturmabteilung o SA, che contribuirono all'ascesa del nazismo. Josef Schuster, che presiede il Consiglio centrale degli ebrei in Germania, ha espresso il suo allarme dicendo che «ora è responsabilità dei cittadini contrastare la minaccia dell'estrema destra. Non va mai più accettato in Germania che le persone vengano assalite per il loro aspetto o la loro origine».

Il dibattito sulla libertà di manifestare
Anetta Kahane della Fondazione anti-razzismo Amadeu Antonio ha ribadito alla tv all news NTV che le persone hanno il diritto di manifestare. Ma ha poi aggiunto «ciò che è accaduto a Chemnitz è andato oltre, è stato incitamento all'odio e propagazione di un sentimento di pogrom». Notando che le conversazioni online tra i simpatizzanti di estrema destra hanno un tono «estremamente brutale e contengono appelli aperti all'omicidio», Kahane ha detto che le autorità devono reprimere il fenomeno.

Il caso della Sassonia
Il land della Sassonia, dove si trova Chemnitz e dove è nato il movimento anti-immigrati e islamofobo PEGIDA, è da tempo nel mirino in quanto considerato terreno fertile per i crimini d'odio. Scagliandosi contro gli immigrati, il partito di estrema destra AfD ha ottenuto consensi significativi e si prepara a diventare il secondo partito nelle elezioni regionali del prossimo anno. Mentre oggi è in programma una nuova manifestazione davanti al parlamento regionale a Dresda, crescono le critiche verso le autorità per non aver agito per fermare l'estrema destra. «Lo Stato non può mai consentire che le nostre strade siano invase da squadre di estrema destra» ha scritto il tabloid Bild, aggiungendo però che Berlino deve deportare rapidamente i criminali stranieri. «Per troppo tempo non è stato fatto nulla. Ecco perché la fiducia nello stato vacilla. Ecco perché i razzisti, come a Chemnitz, pensano di poter fare quel che credono. Nulla può essere più pericoloso per il nostro Paese».