Putin e Erdogan dicono sì allo Stato di Palestina
Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan hanno ribadito durante un colloquio di voler lavorare in favore della creazione di uno stato palestinese
ANKARA - Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan hanno ribadito durante un colloquio di voler lavorare in favore della creazione di uno stato palestinese. Lo ha indicato il Cremlino, all’indomani del voto alle Nazioni Unite che condanna il riconoscimento da parte degli Stati Uniti di Gerusalemme come capitale di Israele. I presidenti di Russia e Turchia hanno confermato la loro volontà comune di portare avanti i loro sforzi in vista della soluzione del conflitto tra palestinesi e israeliani, sulla base di norme di diritto internazionale e la realizzazione del diritto del popolo palestinese alla creazione di uno stato indipendente», ha indicato il Cremlino in una nota.
Macron: "Riconoscimento al momento opportuno"
Anche il presidente francese Emmanuel Macron prende posizione: la decisione di Washington, ha detto, "marginalizza" gli americani sul dossier mediorientale, e sottolinea che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina al momento opportuno. "Gli americani sono isolati, cercherò di non fare lo stesso", ha dichiarato Macron, perché "non credo" che questo sarebbe "efficace». Il riconoscimento ci sarà, ha concluso il presidente francese, "al momento opportuno" e non sotto le pressioni
Condanna quasi unanime contro gli Usa
Ieri gli Stati Uniti hanno subito, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, una condanna quasi unanime per il loro riconoscimento di Israele come capitale dello stato ebraico. Su 193 Paesi membri dell’Onu, in 128 hanno votato a favore di una risoluzione che condanna la decisione americana di designare la Città Santa come capitale dello stato ebraico. Alleata degli Stati Uniti, la Turchia fa parte dell’opposizione più violenta alla decisione di Donald Trump e come la Russia ha sostenuto questa risoluzione.Intanto, Il presidente dell’Autorità Nazionale palestinese, Abu Mazen, ha detto che i palestinesi non accetteranno "nessun piano" di pace proposto dagli Stati Uniti per il conflitto israelo-palestinese, definendo Washington ormai "screditata" dopo il suo riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato di Israele. "Non accetteremo piani dagli Stati Uniti", ha detto dopo un colloquio a Parigi con il presidente francese Macron. Con il loro annuncio "gli Stati Uniti hanno squalificato se stessi".
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