Isis, Mosca: ucciso ministro della guerra. Ue: terroristi aumentano i fondi per attacchi in Europa
Il ministero della Difesa russo ha reso noto che circa 40 militanti dell'Isis, tra cui il ministro della guerra, un comando e un centro di comunicazione sono stati distrutti in raid aereo. Ma da Bruxelles giunge un nuovo allarme

MOSCA - Circa 40 militanti del gruppo terroristico dello Stato islamico, un comando e un centro di comunicazione sono stati distrutti grazie a un raid aereo delle forze aeree russe vicino alla città siriana di Deir Ezzor. Lo rende noto il ministero della Difesa russo in un comunicato. Tra i militanti uccisi ci sarebbe anche Gulmurod Salimovich Khalimov, un comandante militare dello Stato islamico e considerato ministro della guerra dell'Isis. Il ministero russo ha spiegato che il 5 settembre sono state ricevute informazioni su una riunione di comandanti di gruppi terroristici presso uno dei posti di comando Isis nei pressi di Deir Ezzor. Avevano, secondo Mosca, intenzione di discutere la situazione attuale, nonché di elaborare misure urgenti in relazione alla rapida offensiva delle truppe del governo siriano in città.
Ucciso il ministro della guerra
«L'azioni efficace delle forze aeree russe hanno permesso di accelerare lo sblocco della città di Deir Ezzor e consentire alle truppe siriane di avviare la liberazione immediata», ha proseguito il ministero. Il raid russo è partito secondo lo schema utilizzato sinora per bombardare obiettivi Isis. «Dopo aver confermato le informazioni ricevute e condotta una ricognizione aggiuntiva, due aerei Su-34 e Su-35 delle forze aerospaziali russe sono state mandate dalla base aerea di Khmeimim (Latakia), per un raid mirato, che ha colpito e distrutto un comando terroristico sotterraneo, un centro di comunicazione e circa 40 militanti di Isis», si legge nella dichiarazione. Il ministero ha detto che quattro militari influenti erano tra i militanti uccisi, incluso il «ministro della guerra» Gulmurod Khalimov. Khlimov era un tenente colonnello delle forze speciali della polizia del Ministero dell'Interno del Tagikistan fino al 2015, quando venne arruolato nello Stato islamico in Iraq. Nel settembre del 2016, fu nominato ministro della guerra Isis al posto di Abu Omar al-Shishani; la sua nomina non era stata annunciata dall'Isis per paura che potesse essere oggetto di attacchi aerei da parte della coalizione anti-Isis, a guida Usa.
Più fondi per attaccare l'Europa
Intanto, da Bruxelles giunge un nuovo allarme. La perdita di terreno in Iraq e Siria pone «un reale rischio» di vedere rafforzati da parte dell'Isis i finanziamenti per nuovi attacchi in Europa: a lanciare l'allarme è il commissario alla Sicurezza Ue, Julian King , intervenuto oggi davanti alla commissione per le libertà civili dell'Europarlamento. «Nel momento in cui stiamo vincendo sul terreno contro Daesh in Iraq e Siria, stanno trasferendo fondi fuori da Iraq e Siria», ha detto King. «C'è un reale rischio di nuovo afflusso di fondi destinati al terrorismo. Dobbiamo esserne coscienti e dobbiamo lavorare assieme per vedere il da farsi».
L'allarme del rapporto Onu
Un rapporto Onu nel mese di agosto ha spiegato come l'Isis stia continuando a inviare 'rimesse' all'estero - spesso si tratta di piccole somme, difficili da intercettare - nell'ottica di alimentare le campagne terroristiche fuori dai Paesi dove hanno perso il controllo territoriale. Una dinamica confermata, ha fatto notare il commissario King, «dal ritmo accelerato degli attacchi in Europa». Le fonti di finanziamento dell'organizzazione jihadista restano in buona parte i profitti dalla vendita di petrolio e le tasse imposte alla popolazione nelle aree sotto il suo controllo. Questo, malgrado il ridimensionamento territoriale del 'Califfato" sia nell'ordine del 90% rispetto al periodo di massima espansione.
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