20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Stati Uniti

Usa, Trump in Arizona attacca i media e fa il punto su immigrazione e Nafta

Il comizio a Phoenix, in Arizona, è stato come previsto un lungo attacco ai media: il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha accusato i giornalisti di aver mentito sulle sue dichiarazioni "perfette" sulle violenze di Charlottesville

Il presidente Usa Donald Trump
Il presidente Usa Donald Trump Foto: ANSA/AP Photo/Evan Vucci, File ANSA

NEW YORK - Il comizio a Phoenix, in Arizona, è stato come previsto un lungo attacco ai media: il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha accusato i giornalisti di aver mentito sulle sue dichiarazioni «perfette» sulle violenze di Charlottesville, dove una manifestante di sinistra è stata uccisa da un estremista di destra, ribadendo di aver condannato senza equivoci l'odio e l'intolleranza. «La gente davvero disonesta che lavora nei media e nei 'fake media' cerca di portarci via la nostra Storia e la nostra eredità culturale, perché non ama il nostro Paese». Trump ha poi detto di essere «totalmente impegnato a combattere per la nostra agenda e non ci fermeremo finché il lavoro non sarà stato fatto». Il presidente ha parlato del muro con il Messico, del Nafta e della riforma fiscale.

Muro
Dopo aver visitato il confine con il Messico, il presidente a Phoenix ha minacciato di portare il governo federale allo 'shutdown' - ovvero alla chiusura delle attività non essenziali senza i fondi necessari - se la sua proposta di costruire il muro non sarà finanziata, accusando «i democratici ostruzionisti» di «mettere la sicurezza di tutti gli americani a rischio», opponendosi alla proposta; «gli americani hanno votato per il controllo dell'immigrazione»

Nafta
Sull'accordo commerciale con Canada e Messico (Nafta) ha detto: «È uno dei peggiori accordi della Storia. Abbiamo cominciato formalmente una rinegoziazione con i due Paesi. Personalmente, non credo che riusciremo a trovare un accordo, visto che abbiamo dato un così grande vantaggio. Credo che il Nafta a un certo punto sarà cancellato». Sull'attesa riforma fiscale, ha promesso di far approvare «la prima grande riforma in oltre 30 anni».

Il caso dello sceriffo Arpaio
Molti temevano l'annuncio di un provvedimento di clemenza per l'ex sceriffo Joe Arpaio, grande sostenitore di Trump, ritenuto colpevole di non aver rispettato l'ordine di un tribunale federale di porre fine alle ronde contro gli immigrati, che potrebbe essere condannato, il prossimo 5 ottobre, a sei mesi di prigione. Trump ha, al momento, rimandato la decisione: «Lo sceriffo Arpaio è stato condannato per aver fatto il suo lavoro. Sapete, faccio una previsione: tutto andrà bene. Ok? Ma non lo farò stasera, perché non voglio creare polemica». Come era prevedibile, la visita di Trump ha portato migliaia di persone a protestare per le vie di Phoenix. La polizia ha usato gas lacrimogeno e proiettili di gomma contro alcuni manifestanti. Non ci sono stati, comunque, feriti gravi.