19 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Ad aprile i cittadini avevano votato contro

Olanda, la Camera bassa ratifica l'accordo di associazione Ue-Ucraina. Nonostante il referendum

Nonostante ad aprile i cittadini olandesi hanno votato contro l'accordo di associazione Ue-Ucraina, la Camera bassa l'ha ratificato. Dopo aver strappato all'Ue un compromesso

Manifestazioni pro-Ucraina sotto il Consiglio Ue nel marzo 2014.
Manifestazioni pro-Ucraina sotto il Consiglio Ue nel marzo 2014. Foto: ANSA/MARCO GALDI ANSA

L'AJA - Era lo scorso aprile, quando i cittadini olandesi hanno votato contro l'accordo di associazione tra Unione europea e Ucraina, che comporta l'intensificazione del commercio, delle relazioni economiche e politiche tra le parti. Quel voto era stato giustamente interpretato come un apripista della Brexit, perché, al di là del merito della questione in sé, ha di fatto intercettato il diffuso malcontento verso le élites europee e quelle dell'Aja. Un po' come è accaduto con il referendum costituzionale italiano dello scorso 4 dicembre.

Il referendum e l'accordo
Ad ogni modo, più del 60% degli olandesi che si sono recati alle urne hanno opposto un «no» secco a quell'accordo, che avrebbe di fatto accorciato di molto le distanze tra Unione europea e Ucraina. Un voto non vincolante, ma che non avrebbe potuto non influenzare l'andamento dei negoziati. L'accordo di associazione tra Ue e Ucraina, che risale al 2014, fu infatti il casus belli della rivolta ucraina contro l’allora presidente Yanukovich, rivolta che diede inizio alla crisi con Mosca. Yanukovich, infatti, si rifiutò, nel 2013, di firmare quell'accordo con l'Ue, e da lì è partito il movimento di Maidan.

Un referendum contro l'avvicinamento di Kiev e contro l'Ue
Il trattato, a livello economico, è entrato in vigore nel gennaio 2016, ed è stato ratificato da tutti i 28 Stati membri, eccezion fatta per L'Aja. In Olanda, infatti, il Governo e il Parlamento hanno da tempo dato l'ok, ma, con l’entrata in vigore di una nuova legge che consente la convocazione di referendum previa raccolta di almeno 300mila firme, alcuni movimenti euroscettici si sono opposti alla ratifica. E hanno chiamato a raccolta i cittadini facendo leva sui sentimenti anti-Ue, ma anche sullo spauracchio di una potenziale entrata dell'Ucraina nell'Ue.

Trattato ora ratificato
Che fine ha fatto, dunque, il parere popolare raccolto nel referendum in questione? Di certo, non è valso poi a molto: perché la Camera bassa del Parlamento olandese ha in questi giorni ratificato il trattato, nonostante i cittadini avessero respinto l'idea. Il Senato olandese voterà l'accordo nelle prossime settimane.

Un compromesso al ribasso
A che cosa è servito, insomma, chiedere alle urne il parere del popolo? Non a molto. La questione si è risolta, di fatto, con un compromesso al ribasso. L'Olanda ha cioè negoziato con gli altri 27 colleghi europei un testo che è giuridicamente vincolante, ma che non modifica a livello sostanziale il trattato stesso. Il testo, adottato lo scorso dicembre in occasione di un vertice Ue, dichiara che il trattato UE-Ucraina non dà all'Ucraina il diritto di adesione all'UE, sostegno finanziario o militare. Nessun limite, invece, alla questione della liberalizzazione dei visti, tema pur centrale nel dibattito referendario.

Promessa mantenuta
La ratifica giunge dopo le dichiarazioni del ministro degli Esteri dell'Aja Bert Koenders in occasione della Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera. «Il ministro degli Esteri dei Paesi Bassi ha assicurato che il governo olandese si impegnerà a completare il processo di ratifica dell'accordo di associazione tra l'Ucraina e l'Unione Europea e ha espresso la speranza per un voto positivo in parlamento», ha affermato. Nonostante il referendum.