18 agosto 2025
Aggiornato 21:30
L'annuncio di Stoltenberg

Anche soldati italiani nei battaglioni Nato al confine con la Russia

Tra i quattro battaglioni che nel 2018 l'Alleanza Atlantica invierà al confine con la Russia, è previsto anche un contingente di soldati italiani

Il presidente russo Vladimir Putin.
Il presidente russo Vladimir Putin. Foto: Shutterstock

ROMA - Tra i quattro battaglioni che nel 2018 l'Alleanza Atlantica invierà al confine con la Russia, è previsto anche un contingente di soldati italiani. «Faranno parte di uno dei quattro battaglioni dell'Alleanza schierati nei Paesi baltici", ha dichiarato in un colloquio con La Stampa il segretario della Nato Jens Stoltenberg. Che ha sottolineato come si tratterà di una presenza del tutto «simbolica», di 4mila unità, ma sarà un impegno importante - a suo avviso «per prevenire un eventuale conflitto».

Gentiloni: non è un'aggressione
Mosca, però, non sembra aver preso bene la notizia, e torna ad accusare la Nato di creare nuove divisioni. Intanto, in Italia le opposizioni insorgono e chiedono all'esecutivo di riferire al più presto a un Parlamento del tutto ignaro del prossimo impegno militare. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha puntualizzato che la decisione è stata presa nel vertice di Varsavia, e che i militari italiani saranno schierati in Lettonia. Dal canto suo, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha sottolineato che la mossa non è un atto di aggressione, «ma di una politica di rassicurazione e difesa dei nostri confini come Alleanza Atlantica».

Difesa e dialogo
Stoltenberg ieri è stato a Roma per il 50esimo anniversario del Nato Defense College in Italia.  Il messaggio chiave di Stoltenberg è quello di «difesa e dialogo» assieme, non in alternativa. La chiave sarebbe quindi la deterrenza, «un concetto che si è dimostrato valido per quasi settant'anni». L'ex premier norvegese ha annunciato che, sempre nel 2018, «l'Italia sarà nazione guida nel Vjtf», la Task Force di azione ultrarapida, la «punta di lancia» in grado di intervenire in cinque giorni in caso di emergenza sulla frontiera Est.

Tensione alle stelle, ma nessuna guerra in arrivo
Una notizia che giunge proprio mentre la tensione tra Occidente e Russia, in particolar modo sul dossier siriano, è alle stelle: «La responsabilità della Nato è prevenire la guerra. Conservare la pace. Per questo anche il linguaggio è importante e io non farò nulla per aumentare le tensioni», ha promesso Stoltenberg. Precisando: «Anche perché non vedo minacce imminenti per gli alleati. Ce n'è una terroristica, ma non militare». E ha quindi aggiunto: «Non siamo nella Guerra fredda, ma non c’è nemmeno il partenariato a cui lavoriamo da anni. Attraversiamo un territorio nuovo, è un sistema di relazioni con Mosca mai visto sinora».

I 4 battaglioni in Est Europa
Nessuna guerra in arrivo, insomma. Eppure, non c'è dubbio che la direzione presa dall'Alleanza Atlantica nell'ultimo vertice di Varsavia sia stata quella di rafforzare la propria presenza nell'Europa dell'Est, a rotazione, in particolar modo nei Paesi Baltici e in Polonia. La rotazione dei battaglioni è uno stratagemma per non violare l'accordo del 1997, in base al quale la Nato si è impegnata con la Russia a non collocare soldati in via definitiva nelle ex Repubbliche sovietiche o appartenenti alla sfera comunista: i contingenti, cioè, non saranno fissi nei 4 Paesi.

Espansionismo Nato? Scelta libera
Per Stoltenberg, l'espansionismo della Nato è soltanto «una scelta libera e democratica di Stati sovrani». Nessuna provocazione alla Russia, a suo avviso, ma la fermezza nell'evitare che la tensione salga. Eppure, a giudicare dalle ultime decisioni dell'Alleanza, le cose non sembrano stare proprio così.

Lavrov: non ci lasceremo coinvolgere in un braccio di ferro
Si pensi ad esempio al battaglione americano in Polonia, che sarà di stanza nel presidio di Orzysz, situato a 58 chilometri dal confine con la regione di Kaliningrad. La notizia è stata di recente riferita alla radio polacca dal comandante del quartier generale militare nella regione di Olsztyn, il colonnello Andrzej Szczolek. Szczolek ha inoltre raggiunto che il prossimo anno nelle regioni di Warmia e Masuria, al confine con la Russia, appariranno le prime brigate di difesa del territorio, la cui creazione è attualmente una priorità per il ministero della Difesa polacco. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov aveva affermato in precedenza che la Russia non si sarebbe lasciata coinvolgere in un braccio di ferro con gli Stati Uniti, la Nato e la Ue, tuttavia in ogni caso avrebbe garantito la sicurezza nazionale e dei suoi cittadini.