Per la Procura di Parigi la strage di Nizza era premeditata
Le indagini hanno potuto confermare che l'autore della strage, il tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel, aveva effettuato diversi «sopralluoghi» lungo la Promenade des Anglais nelle ore precedenti l'attacco e si era scattato quattro selfi, ha informato Molins, responsabile dell'inchiesta.
NIZZA - L'autista tunisino che il 14 luglio ha trucidato 84 persone a Nizza aveva un «chiaro e recente interesse» per l'islam radicale: lo ha detto oggi in una dichiarazione alla stampa il procuratore generale di Parigi, Francois Molins, responsabile della inchiesta, confermando che l'attacco era «premeditato».
Le indagini hanno confermato che Mohamed Lahouaiej Bouhlel aveva fatto delle ricerche su internet per raccogliere informazioni sull'attacco terroristico di Orlando in Florida, sulle sparatorie di Dallas e sull'omicidio di una coppia di poliziotti a Magnanville, periferia di Parigi, il mese scorso, ha precisato Francois Molins. Dall'esame del suo computer sono emerse inoltre delle immagini violente «legate all'islam radicale e in particolare a dei combattenti con la bandiera dell'Isis, ma anche delle copertine del giornale Charlie Hebdo, delle foto di bin Laden» e del capo jihadista algerino Mokhtar Belmokhtar. Molins ha anche spiegato che «da otto giorni, si era lasciato crescere la barba, sottolineando che il significato era religioso».
Interesse recente verso il jihadismo radicale
Molins ha sottolineato che se in questa fase «non si può stabilire con certezza una affiliazione diretta fra il 31enne tunisino e lo Stato islamico che ha pertanto rivendicato la strage del giorno della festa della Bastiglia, né dei legami con degli individui che si richiamano all'organizzazione, l'esame del suo computer conferma un interesse recente verso il jihadismo radicale», ha dichiarato ancora il procuratore. Molins ha sottolineato che la «radicalizzazione» può «avvenire tanto più rapidamente quando si tratta di personalità disturbate o di individui affascinati dall'ultraviolenza». Bouhlel aveva fatto delle ricerche internet sui video di incidenti stradali con le parole chiave «orribili incidenti mortali» o «terribili incidenti mortali», o «video choc, anime sensibili si astengano».
Attacco premeditato
Molins ha detto che le indagini hanno confermato che l'attacco era «premeditato». indagini hanno potuto confermare che l'autore della strage di Nizza, il tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel, aveva effettuato diversi «sopralluoghi» lungo la Promenade des Anglais nelle ore precedenti l'attacco e si era scattato quattro selfi, ha informato Molins, responsabile dell'inchiesta, citando l'esame degli inquirenti sulle telecamere di videosorveglianza e sul cellulare del tunisino rinvenuto all'interno dell'abitacolo del camion. Nei giorni prima della strage, il «terrorista ha rifatto due volte con il camion il suo percorso del 14 luglio», ha precisato il procuratore rivolgendosi ai giornalisti.
Musulmano non praticante
Le fotografie trovate sul telefono cellulare dell'attentatore lo ritraggono lungo la Promenade des Anglais nei giorni precedenti l'attacco. Il 14 luglio, nel pomeriggio, si era fatto anche un selfi lungo la Promenade di Nizza. Inoltre aveva fatto delle ricerche su internet per informarsi sui festeggiamenti che si organizzano tradizionalmente il giorno della festa nazionale a Nizza. Secondo l'esame delle telecamere di sorveglianza Bouhlel ha fatto due volte le prove del percorso con il camion prima di colpire oltre ad aver contattato la società per il noleggio del mezzo pesante già il 4 luglio. Il procuratore ha spiegato che fra il primo e il 13 luglio, Bouhlel aveva fatto delle «ricerche quasi quotidiane sul Corano».
Molins lo ha dipinto poi come un musulmano non praticante, che beveva, assumeva droghe e aveva una vita sessuale «sfrenata». Molins non ha fornito novità sulle sei persone arrestate in connessione con l'attentatore compreso un albanese di 38 anni che potrebbe essere la persona che ha fornito a Bouhlel la pistola con cui ha sparato durante l'attacco.
(con fonte Askanews)
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