30 luglio 2025
Aggiornato 16:30
Su eurobond Roma rimane inascoltata

Migration Compact, ecco la risposta di Juncker a Renzi

Alla fine la risposta è arrivata. Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha risposto con favore alla missiva inviata dal premier Matteo Renzi che proponeva un 'Migration Compact' per far fronte ai flussi migratori nel Mediterraneo. Ma sui finanziamenti la questione rimane decisamente aperta

LUSSEMBURGO - E alla fine la risposta è arrivata. La missiva indirizzata dal premier italiano Matteo Renzi all'Ue sul "Migration Compact" pare essere stata sostanzialmente apprezzata dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che ha ringraziato Renzi con un'altra epistola. Espistola in cui, secondo i media, avrebbe valutato con favore l'approccio europeo comune sul problema dell'immigrazione.

Apprezzamento e altre considerazioni
La richiesta avanzata dall'Italia, in estrema sintesi, era che l'Unione adotti un piano per chiudere i flussi migratori in arrivo sulle coste italiane dal Nord Africa, dopo che l'accordo tra Ue e Turchia ha cominciato ad allentare la pressione sulla rotta turco-greca. Apprezzamento sì, ma anche qualche precisazione: perché Juncker non ha mancato di sottolineare come la Commissione stesse già lavorando sull'Africa esattamente con l'approccio proposto da Roma. Il riferimento è alla creazione di un Eu-Africa Trust Fund da 1,8 miliardi con 350 milioni che sono già stati allocati per progetti per lo sviluppo con i paesi africani.

Proposta presto in discussione
Ma Juncker ha anche ammesso la necessità di fare di più, e ha quindi garantito all'Italia una Comunicazione della Commissione sul tema per il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. «Ho dato mandato al vice presidente Timmermans in stretta collaborazione con l'Alto rappresentante Federica Mogherini di preprarare una Comunicazione sulla situazione degli aspetti esterni dell'Agenda europea sui migranti che potrebbe servire da base per le nostre discussioni al prossimo summit»

Il nodo dei finanziamenti
Ma qui si apre la questione delle questioni: come finanziare il piano, che secondo gli esperti potrebbe costare 10 miliardi? Il presidente della Commissione non si è espresso su questo punto, reso particolarmente controverso dal recente scontro tra Roma e Berlino. La proposta italiana di usare bond europei per finanziare programmi di cooperazione e assistenza ai Paesi di provenienza, infatti, è stata seccamente bocciata da Frau Merkel, storicamente avversa all'idea di introdurre obbligazioni sovranazionali. 

Lo scontro tra Roma e Berlino
Dal canto suo, Roma ha bocciato la proposta tedesca di finanziare il piano attraverso una tassazione maggiorata della benzina: pertanto, pare che la Commissione dovrà rastrellare i fondi dal bilancio comunitario, anche proponendo mezzi finanziari innovativi senza tuttavia spingersi fino all'emissione di titoli di debito europei. Ad ogni modo, Juncker pare ottimista: «Conto sul tuo sostegno e conto di lavorare in stretto contatto con te su questa importante impresa», ha scritto al premier. E chissà che questa volta anche l'Italia potrà contare sul sostegno dell'Europa.