19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Voci americane denunciano l'aiuto russo al regime

Siria, Mosca in prima linea contro l'Isis o a fianco di Assad?

Secondo un responsabile americano, la Russia ha aumentato il suo dispositivo militare in Siria con due navi per lo sbarco di carri armati e veicoli blindati da trasporto truppe

MOSCA - Stati Uniti e Nato hanno espresso preoccupazione per le notizie che segnalano un incremento della presenza militare in Siria della Russia. Secondo il segretario generale dell'alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, il coinvolgimento di Mosca - qualora fosse confermato - non aiuterebbe a risolvere il conflitto. Da parte sua, nel corso di un colloquio telefonico, il segretario di stato americano John Kerry ha ribadito i propri timori al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. La Russia, alleato chiave della Siria durante i quattro anni di guerra civile, ha dichiarato di non aver fatto altro che inviare esperti militari. Analisti, esperti e corrispondenti giornalistici sottolineano comunque che senza l'appoggio di Mosca, a quest'ora il presidente siriano Bashar al Assad sarebbe probabilmente già caduto.

Obiettivo Isis, o aiutare Assad?
Veicoli blindati e decine di soldati si trovano già presso l'aeroporto Bassel al Assad, nella regione di Latakia, roccaforte del regime. «I soldati sono meno di 50», ha indicato un responsabile della Difesa Usa. «Non possiamo dire con certezza se» i russi «sono arrivati per combattere l'Isis o per affrontare l'opposizione» al regime di Assad, ha commentato ancora la fonte. Intanto, il ministro russo degli Esteri Sergey Lavrov e il collega americano John Kerry hanno discusso al telefono la crisi siriana per la seconda volta nel giro di pochi giorni. Una intensificazione del confronto che arriva sulla scia delle preoccupazioni espresse da Washington sulla possibilità di un coinvolgimento militare russo nel conflitto, ma anche della condivisa opinione sull'urgenza di una svolta nel Paese mediorientale.

Aerei e navi da sbarco
Responsabili statunitensi hanno riferito che nei giorni scorsi Mosca ha inviato aerei e navi da sbarco carri armati nella base navale russa di Tartus, città costiera siriana. Hanno inoltre segnalato che è stato dispiegato un piccolo numero di forze di fanteria. Una portavoce del ministero degli Esteri russo ha tuttavia sottolineato che tutto questo non rappresenta nulla di nuovo, sostenendo che la Russia invia apertamente e da lungo tempo armi e specialisti militari in Siria. La «Russia non ha mai fatto mistero della sua cooperazione tecnico-militare con la Siria», ha detto Maria Zakharova. La Siria, da parte sua, ha negato ogni escalation di truppe russe sul suo territorio. Fonti libanesi hanno invece indicato che soldati russi stanno già prendendo parte ai combattimenti sul terreno. Un portavoce dell'ambasciata russa in Iran ha spiegato alla stampa russa che Mosca ha ottenuto il permesso per il sorvolo di aerei diretti in Siria sullo spazio aereo iraniano, ma Teheran non ha ancora confermato questa notizia.

L'avvertimento di Kerry
John Kerry ha avvisato Lavrov che se le notizie dovessero rivelarsi vere, tutto questo «potrebbe portare a violenze maggiori». I ministri degli Esteri di Germania e Francia hanno inoltre messo in guardia contro un'ulteriore escalation militare. Gli Stati Uniti sono al momento impegnati nella propria campagna aerea contro i miliziani jihadisti dello Stato Islamico in Siria e in Iraq.

Isis sempre più minacciosa
Secondo le autorità statunitensi, è probabile che la Russia stia fornendo al presidente Assad maggior supporto militare perchè ha subito consistenti perdite di territorio, dal momento che i miliziani dell'Isis hanno iniziato a essere visti come una minaccia sempre maggiore. Mosca e Washington hanno visioni opposte sulla Siria: la Russia appoggia il regime siriano e lo rifornisce di armamenti, gli Stati Uniti puntano alla destituzione di Assad. Il presidente siriano è in guerra con vari gruppi ribelli dal 2011, in un conflitto civile che finora ha già provocato almeno 240mila morti. (fonte askanews)