26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Le rivelazioni dell'ex ministo greco

Varoufakis: alla Grecia impedito di discutere piano per crescita

L'ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis, dal Forum Ambrosetti a Cernobbio racconta la sua versione dei fatti greci, dalle difficili trattative in Europa all'accordo per il salvataggio fino alla approvazione del piano da parte del Parlamento

CERNOBBIO (askanews) - «La domanda è: Perchè? Perchè ci è stato negato il diritto di discutere il piano della Grecia per la crescita? La risposta non si trova nei verbali degli incontri ma nella crisi esistenzialista dell'europa». Chi parla è Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze greco che dal Forum Ambrosetti a Cernobbio racconta la sua versione dei fatti greci, dalle difficili trattative in Europa all'accordo per il salvataggio fino alla approvazione del piano da parte del Parlamento. «La nuova incarnazione del programma, in lingua inglese, l'unica cosa che dice sulla crescita è che autorità e istituzioni si impegnano a lavorare sulla crescita dal 2016. Cosa? Così tanti mesi dopo non c'è un piano per la crescita?»

Tsipras difficile da convincere
«Il fatto è che pochissimi conoscono il nostro piano - lamenta l'economista alludendo al piano che stese insieme ad altri esperti - è stato impossibile presentarlo all'Eurogruppo, impossibile discuterne con la Troika. E, questa è una rivelazione, è stato difficilissimo convincere il mio primo ministro a sostenere questo piano non perchè fosse in disaccordo ma perchè aveva capito che la Troika considerava il piano greco come un atto ostile. Dopo due mesi il primo ministro è stato costretto a capitolare».

Democrazia schiacciata
«La nostra democrazia è stata schiacciata questa estate mentre gli elefanti si scontravano. Non mi piace vedere il mio amico e compagno Alexis Tsipras costretto, sotto la minaccia della Grexit, ad accettare un piano non pertinente in cui né lui, né io ne Schauble crediamo». A dirlo l'ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, durante il suo intervento al forum Ambrosetti a Cernobbio.

La destra cresce
Intanto, a quindici giorni dalle elezioni politiche anticipate in Grecia, l'opposizione di destra continua a crescere nei sondaggi ed è testa a testa con il partito della sinistra radicale Syriza di Alexis Tsipras. Un trend che va letto anche con l'aumento di popolarità del leader Evangelos Meimarakis. Nessuno sembra in grado di conseguire la maggioranza assoluta e Meimarakis ha ribadito l'appello a un governo di coalizione con Syriza. Ha inoltre confermato la volontà di «migliorare» il nuovo piano di salvataggio dettato al Paese dai creditori internazionali, Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale.

Testa a testa con Syriza
Tsipras, che ha rassegnato le dimissioni il 20 agosto dalla carica di primo ministro - contestato dagli stessi membri della sua formazione politica per l'accettazione del piano di salvataggio - ha ribadito il rifiuto a una tale alleanza in due interviste con l'emittente televisiva Skai. Secondo due sondaggi pubblicati domenica, Syriza mantiene un lieve vantaggio, anche se minimo, su Nea Dimokratia (Nd), che nella precedente rilevazione (mercoledì) era per la prima volta risultata in testa. L'istituto Kapa accredita Syriza del 26,5 per cento delle intenzioni di voto, contro il 25,9 di Nd. La società Marc indica al 24,4 per cento Syriza e al 24 Nd.