25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
In passato designato successore di Putin

Russia, Yakunin apre valzer delle poltrone: lascia Ferrovie Russe

Un cambiamento quasi epocale che prelude altri grossi movimenti di poltrone: il presidente delle Ferrovie Russe, Vladimir Yakunin ha confermato di essere pronto a lasciare la società statale che ha guidato per 10 anni, dopo le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi

MOSCA (askanews) - Un cambiamento quasi epocale che prelude altri grossi movimenti di poltrone: il presidente delle Ferrovie Russe, Vladimir Yakunin - in passato indicato come possibile successore del leader del Cremlino - ha confermato di essere pronto a lasciare la società statale che ha guidato per 10 anni, dopo le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi. Il top manager e stretto amico di Vladimir Putin, dopo l'elezione del governatore della regione di Kaliningrad, andrà a rappresentare la stessa regione al Consiglio della Federazione (il senato russo). Per alcuni analisti questo è un passo indietro per Yakunin, colpito dalle sanzioni introdotte dagli Stati Uniti, ma non da quelle dell'Ue, per altri è il preludio ad altri possibili grandi spostamenti.

Primo uomo chiave a lasciare la poltrona
Di fatto Yakunin è il primo uomo chiave a lasciare la sua poltrona, dopo oltre due anni dall'uscita dal governo del vicepremier Vladislav Surkov. Anzi, per certi versi, è il più importante da anni, tenuto conto che l'ormai ex capo di Ferrovie russe non appartiene semplicemente al cerchio ristretto di Putin, ma fa parte della cosiddetta cooperativa del Lago, ossia un piccolo gruppo nato nella seconda metà degli anni Novanta, di amici stretti e vicini di dacia dell'attuale presidente russo. Oltre a Yakunin compaiono Yuri Kovalchuk, Andrei Fursenko, Nikolai Patrushev, Viktor Cherkesov.

1,2 milioni di dipendenti
Ferrovie Russe è una compagnia con 1,2 milioni di dipendenti: un piccolo impero di rotaie e vagoni che fa muovere il Paese più esteso al mondo, con una puntualità svizzera. Ma Yakunin alle sue spalle ha anche un passato diplomatico: tra il 1985 e il 1991, era secondo e quindi primo segretario permanente dell'Ufficio di Rappresentanza dell'URSS presso le Nazioni Unite. Tuttavia ben distante dal rango di ambasciatore che per diventare senatore sarebbe richiesto. Yakunin recentemente era balzato agli onori delle cronache per aver paragonato le sanzioni occidentali alle zanzare siberiane. «Danno fastidio certo, ma la gente ci convive, e più zanzare ci sono, più ci sono pesci». Oltre ad aver difeso a spada tratta lo stesso Putin, invitando gli esponenti dell'élite a stringere le fila per difendere strenuamente il «comandante».

Outspoken
Tra tutti i fedelissimi del presidente russo, si può dire che Yakunin sia il più outspoken. Si mise in luce criticando anche il vincitore di Eurovision, la barbuta drag queen Conchita Wurst. Tuttavia è anche uno dei più disposti al dialogo. Nonostante le sanzioni americane e australiane, all'inizio di novembre 2014 Yakunin è stato invitato all'incontro con l'ambasciatore americano in Russia John Tefft, che ha discusso di cooperazione tra gli Stati Uniti le Ferrovie Russe. Mentre in Europa, le sanzioni non sono state imposte a Yakunin, poiché il presidente uscente delle Ferrovie russe ha ricevuto in questi anni otto onorificenze degli Stati europei, Italia compresa.