26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Politiche europee

Il «no, thanks» di Merkel e Hollande a Cameron

L'agenda di Angela Merkel e François Holland per l'eurozona, riassunta in un documento ottenuto da Le Monde, chiude una porta alle speranze del primo ministro David Cameron di ottenere una serie di riforme dell'Unione europea prima del referendum britannico sulla membership all'UE.

BRUXELLES (askanews) - L'agenda di Angela Merkel e François Holland per l'eurozona, riassunta in un documento ottenuto da Le Monde, chiude una porta alle speranze del primo ministro David Cameron di ottenere una serie di riforme dell'Unione europea prima del referendum britannico sulla membership all'UE. Uno stop che giunge alla vigilia della visita del premier di Londra a Parigi, il prossimo 28 maggio, e a Berlino, venerdì 29, e che il Guardian definisce già «un colpo» a Cameron. Il premier londinese punta a riforme in vari settori - dalle politiche sull'immigrazione al welfare - ma certo non può gradire un piano per maggiore integrazione nella zona euro, e che prevede di «non modificare i Trattati in vigore».

E in un testo congiunto visionato da Le Monde, Francia e Germania ignorano, anzi, indirettamente bocciano, le richieste di Cameron di revisione del Trattato di Lisbona, ipotizzando un piano di integrazione dell'eurozona da realizzare nell'ambito dei patti vigenti.

In un contributo inviato lo scorso 23 maggio al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, Francia e Germania propongono sostanzialmente che l'eurozona si doti di un programma in «quattro aree di azione, che devono essere sviluppate nel quadro dei trattati esistenti, nei prossimi anni»: politica economica, fiscale e sociale, stabilità finanziaria e investimenti, governance dell'Unione monetaria.

Preparato nella massima discrezione dai rispettivi sherpa, il documento è stato ultimato da François Hollande e Angela Merkel, a margine del vertice del «partenariato orientale» con sei Pesi dell'ex Unione sovietica, tra cui l'Ucraina, venerdì scorso a Riga. E proprio nello stesso giorno, Cameron non ha escluso un appello a votare «no» al referendum sulla membership all'Ue se non otterrà le concessioni richieste ai partner europei.

Il loro «contributo sull'unione monetaria» dimostra che i due leader di Parigi e Berlino non condividono molto dell'offensiva di Cameron per un cambiamento dell'Ue. Nel loro documento, il capo dello Stato francese e la cancelliera tedesca annunciano anche di volere proporre entro la fine del 2016, «passaggi aggiuntivi (...) che potrebbero questa volta esaminare il quadro politico e istituzionale, gli strumenti comuni e le basi giuridiche (...) pertinenti a lungo termine». Un passaggio che potrebbe anche significare una revisione futura dei trattati, ma non nel senso e secondo i programmi di David Cameron.

Ieri il premier britannico ha incontrato il capo della Commissione europea Juncker, un faccia e faccia servito a lanciare l'offensiva diplomatica londinese per ottenere una serie di riforme dell'Unione europea prima del referendum in Gran Bretagna. «I colloqui sono stati incentrati sul processo di riforma dell'Ue e la rinegoziazione dei rapporti con la Gran Bretagna», ha esplicitato un portavoce dell'ufficio del primo ministro dopo il faccia a faccia a Chequers. «Il primo ministro ha sottolineato che il popolo britannico non è soddisfatto dello status quo e crede che l'Ue debba cambiare in modo da poter meglio affrontare le loro preoccupazioni».