Da Dallas al mondo: Non sottovalutate il contagio
Nel Texas il primo caso di ebola, diagnosticata ad un uomo da poco tornato dalla Liberia: lì avrebbe trasportato dei malati in un ospedale. Intanto si accusano i medici di Dallas di aver sottovalutato il caso. L'uomo aveva lasciato il paese africano dopo aver fatto un controllo dal quale non risultavano i sintomi del virus.
NEW YORK - Sembra essere stato accertato il primo caso di Ebola diagnosticato negli Stati Uniti. Il paziente ricoverato a Dallas e affetto è entrato in contatto con persone ammalate a Monrovia, capitale della Liberia. Thomas Eric Duncan - questa l'identità del paziente - avrebbe trasportato alcuni infetti in un ospedale della città africana, e poi sarebbe partito per gli Stati Uniti, dove avrebbe sviluppato il virus. A scriverlo è il il New York Times che cita i famigliari di Marthalene Williams, una vittima del virus, che Duncan avrebbe portato all'ospedale di Monrovia insieme al fratello di lei.
I LIMITI DELLO SCREENING - Crescono intanto le domande sui possibili errori commessi dai medici di Dallas nell'aver sottovalutato i sintomi del paziente. L'uomo era stato, infatti, rimandato a casa il 24 settembre dal pronto soccorso dell'ospedale, pur avendo dichiarato di essere arrivato dalla Liberia da non molto tempo. New York Times afferma ancora che Duncan era stato sottoposto a controllato prima di imbarcarsi e non presentava i sintomi di Ebola. Il NYT sottoline, però, come lo screening abbia dei limiti: non può infatti capire se le persone controllate siano entrate in contatto con pazienti ammalati, lasciando a loro dire se il contatto è avvenuto oppure no.
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