Putin contrattacca: «Aumenteremo i prezzi energetici»
Gli ambasciatori Ue, riuniti a Bruxelles, hanno imposto il blocco dell'accesso ai mercati finanziari per le banche russe, il divieto delle nuove vendite di armi e tecnologie sensibili a Mosca, nonché la sospensione del visto ai due fedelissimi di Putin. Le conseguenze delle sanzioni rischiano di causare «un inevitabile aumento dei prezzi energetici» dei beni importati dalla Russia.
ROMA - Gli ambasciatori Ue riuniti a Bruxelles hanno deciso misure punitive in campo economico nei confronti di Mosca, quali il blocco dell'accesso ai mercati finanziari europei per le compagnie e le banche russe, e il divieto delle nuove vendite di armi e tecnologie sensibili nell'ambito dell'energia e di beni a doppio utilizzo - civile e militare - alla Russia. Ma le contromisure non finiscono qui.
G7: Mosca, aumenteremo le sanzioni - I Paesi del G7 hanno condannato il ruolo destabilizzatore della Russia nella crisi in Ucraina, e hanno minacciato nuove sanzioni se Mosca non cambierà atteggiamento.
«La Russia ha ancora la possibilità di scegliere la via della de-escalation che porterebbe alla revoca delle sanzioni», hanno spiegato i Paesi membri del G7 in un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, «In caso contrario, siamo pronti ad aumentare il costo delle sue azioni avverse».
UE: Divieto di viaggio ai fedelissimi di Putin - L'Unione Europea ha imposto anche il blocco dei beni e il divieto di viaggio a due 'fedelissimi' del presidente russo Vladimir Putin, che sono inoltre i principali azionisti di Banca Rossiya, il principale istituto di credito di cui si servono i responsabili del Paese. La Gazzetta ufficiale dell'Ue ha elencato otto persone e tre società colpite da congelamento degli asset, e divieto di viaggio, per la crisi in Ucraina. Tra loro Yuriy Valentinovich Kovalchuk, presidente e principale azionista della banca, e Nicolay Terentievich Shamalov, secondo principale azionista dell'istituto.
Putin: Non temo l'UE - La Russia, che da mesi cammina sull'orlo di una nuova recessione, è in attesa dei dati definitivi del Pil per il primo semestre. Secondo le stime è andato meglio del previsto e il governo Medvedev spera di poter aggiornare le previsioni di crescita per il 2014 a +1% circa. Ma questo scenario potrebbe cambiare alla luce del giro di vite deciso in Occidente, e lo stesso Vladimir Putin, che ha risposto sino ad ora con alzate di spalle alle mosse punitive americane ed europee, sarebbe sempre più preoccupato. Tanto da preparare un cambio di linea nei confronti dei separatisti ucraini, considerato necessario dopo la tragedia del Boeing della Malaysia Airlines. Intanto però, Mosca contrattacca sul piano diplomatico, mentre su quello interno minimizza, e si muove per fronteggiare eventuali conseguenze delle nuove sanzioni imposte da Ue e Usa.
All'indomani dell'approvazione da parte europea di un nuovo pacchetto di sanzioni e, soprattutto, delle misure americane che mettono nel mirino anche tre banche russe, la Banca centrale moscovita ha fatto sapere che «in caso di necessità saranno prese tutte le misure per sostenere gli istituti di credito, i loro clienti e i creditori».
Le vostre sanzioni avranno conseguenze - Da parte sua, Mosca si scaglia dunque contro le «sanzioni antirusse» e «dettate da Washington" adottate dall'Unione europea, che porteranno «inevitabilmente ad un aumento dei prezzi energetici». Una nota del ministero degli Esteri russo afferma che «la politica della Ue oggi non si fonda più su fatti verificati, ma è dettata da Washington. Le sanzioni antirusse testimoniano l'incapacità dell' Ue di giocare un ruolo autonomo negli affari mondiali.» La nota del ministero russo afferma poi che «le misure restrittive in ambito finanziario avranno anche conseguenze negative per le banche dei Paesi Ue che operano in Russia». Alcune di esse, sostiene Mosca, «ancora realizzano i maggiori utili dalle attività delle loro controllate bancarie precisamente nel nostro Paese».