19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Lo scandalo Datagate

Snowden: «Sono un patriota»

Edward Snowden ha concesso la sua prima intervista a una televisione americana, andata in onda ieri sera sulla Nbc, dopo aver rivelato i segreti dei programmi di sorveglianza della National Security Agency (Nsa) e la fuga che lo ha portato a Mosca: «Non ho rapporti con la Russia. Ho lavorato come spia per la CIA».

NEW YORK - Infrangere la legge era l'unica opzione, ma l'ha fatto per aiutare il Paese e, per questo, si considera un patriota. Edward Snowden ha concesso la sua prima intervista a una televisione americana, andata in onda ieri sera sulla Nbc, dopo aver rivelato i segreti dei programmi di sorveglianza della National Security Agency (Nsa) e la fuga che lo ha portato a Mosca.

Snowden vorrebbe tornare a casa, ma sa che negli Stati Uniti finirebbe in carcere. L'informatico, che ha fatto capire che un accordo con il governo per il suo ritorno in patria potrebbe essere trovato - ci sarebbero già stati dei contatti preliminari tra i suoi avvocati e i funzionari dell'amministrazione - non ha comunque rimorsi: «Credo che la cosa più importante sia di ricordare che ci sono momenti nella storia in cui quello che è giusto non coincide con quello che è legale. Certe volte per fare la cosa giusta devi infrangere la legge» ha detto. Snowden ha rubato i documenti segreti mentre lavorava come contractor per la Nsa, cominciando a consegnarli alla stampa lo scorso giugno, dopo aver lasciato gli Stati Uniti per Hong Kong e, poi, per la Russia, che gli ha concesso un permesso di soggiorno temporaneo. Snowden, negli Stati Uniti, è stato incriminato per spionaggio.

«Avrò anche perso la possibilità di viaggiare, ma ho guadagnato la capacità di addormentarmi la notte: so di aver fatto la cosa giusta e sono a mio agio». Snowden ha negato di avere rapporti con il governo di Mosca, ha dichiarato di non aver mai incontrato il presidente Putin e di «non aver preso soldi dalla Russia». Snowden ha poi aggiunto: «Sono stato addestrato come una spia, non ero solo un amministratore di sistema di basso livello come hanno cercato di dipingermi».
«Una spia nel senso tradizionale della parola; ho vissuto e lavorato sotto copertura, all'estero, con un nome che non era il mio. Ora, il governo può anche negare queste cose» ha aggiunto, «ma ho lavorato per la Cia (Central Intelligence Agency), la Nsa, la Dia (Defense Intelligence Agency)».

Commentando l'intervista alla Nbc, il segretario di Stato americano, John Kerry, ha invitato Snowden a fare ritorno in patria e consegnarsi. «Se Snowden crede nell'America deve fidarsi del nostro sistema giudiziario. Un patriota non fugge. Se il signor Snowden vuole tornare negli Stati Uniti gli faremo avere un volo anche immediatamente». Kerry ha poi definito l'ex agente della Cia una persona «confusa», aggiungendo che si tratta «di un uomo che ha fatto un gran danno al suo Paese».