31 luglio 2025
Aggiornato 03:00
Stati Uniti

Monica Lewinsky rompe il silenzio con il «via libera» dei Clinton?

Monica Lewinsky torna a parlare dopo anni dallo scandalo che portò nella bufera il presidente Bill Clinton e imbarazzò tutta l’America. E’ passato tanto tempo, ma ancora tutti ricordano,

NEW YORK - Monica Lewinsky è tornata, e forse lo ha fatto per sparire per sempre. Mentre ci sono molti commentatori e politici convinti che l'ex stagista di Bill Clinton possa diventare una 'scheggia impazzita' che danneggerebbe l'eventuale candidatura alla presidenza di Hillary Clinton, c'è chi crede invece che ci sia l'impronta dell'ex segretario di Stato sull'articolo che Vanity Fair pubblicherà sul prossimo numero, scritto dalla donna che mise in pericolo il matrimonio dei Clinton e la loro permanenza alla Casa Bianca.
Lynne Cheney, moglie dell'ex vicepresidente Dick durante l'amministrazione di George W. Bush, ha dichiarato in un'intervista televisiva: «Mi chiedo davvero se non sia uno sforzo dei Clinton per mettere da parte questa storia una volta per tutte», notando anche il momento scelto da Lewinsky per tornare a parlare, dopo anni di silenzio. «Vanity Fair pubblicherebbe qualcosa su Monica Lewinsky che Hillary Clinton non voglia su Vanity Fair?» ha aggiunto la moglie di Dick Cheney.

STORIA CONSENSUALE - Ieri sono usciti alcuni estratti dell'articolo di Lewinsky per il magazine: quella con Bill Clinton «è sempre stata una storia consensuale. Ovviamente era il mio capo e ne ha approfittato, ma gli abusi sono arrivati dopo - ha scritto l'ex stagista della Casa Bianca, oggi quarantenne - quando mi sono trasformata in un capro espiatorio per chi voleva proteggerlo». Lewinsky si è detta pronta a riportare in primo piano la verità, dopo anni di menzogne: «È il momento di bruciare il berretto e seppellire il vestito blu» ha scritto la donna che si è laureata in psicologia sociale.
«Per quanto mi riguarda - ha aggiunto Lewinsky - sono profondamente dispiaciuta e rammaricata per quello che è successo tra me e il presidente Clinton. Profondamente rammaricata».
Lewinsky ha poi ricordato che «l'amministrazione Clinton, i politici di tutti e due i partiti e i media sono stati capaci di marchiarmi a vita. E quel marchio è rimasto» ha concluso.