Contestato nuovo capo d'imputazione a Mohamed Morsi

IL CAIRO - Al presidente egiziano Mohamed Morsi, destituito dall'esercito, è stato contestato un nuovo capo di imputazione per «complicità in omicidio e tortura» sui manifestanti che protestavano davanti al palazzo presidenziale a fine 2012. Lo hanno riferito fonti giudiziare.
L'ex capo di stato islamista, detenuto in segreto dalla sua destituzione da parte dell'esercito il 3 luglio, sarà in carcere per i 15 giorni dell'inchiesta a partire da oggi, hanno aggiunto le fonti. Morsi è già in carcere per una vicenda che riguarda la sua evasione dalla prigione grazie alla rivolta popolare che fece cadere il suo predecessore Hosni Mubarak.

USA verso il blocco degli aiuti economici ma non quelli militari - L'amministrazione Obama ha mosso i primi passi verso la sospensione degli aiuti economici al governo egiziano, quelli destinati per esempio ai settori della pubblica amministrazione, dell'istruzione e della sanità. L'eventuale decisione - che non includerebbe la fetta più consistente degli aiuti inviati dagli Stati Uniti all'Egitto, ossia quelli militari - è stata riferita da alcuni funzionari e viene riportata dal New York Times.
Il Dipartimento di Stato avrebbe adottato una strategia di attesa nel finanziare programmi egiziani di stampo economico per il timore che il nuovo governo a guida militare possa avere violato leggi stabilite dal Congresso che impediscono l'erogazione di aiuti ai Paesi in cui si è verificato un colpo di Stato. Gli Stati Uniti non si sono pronunciati sul fatto che la deposizione dell'ex presidente Mohamed Morsi sia stata o meno un «coup» ma il Dipartimento di Stato si trova a dovere affrontare la complessità delle restrizioni legislative sui finanziamenti ad altri Paesi, norme che però sono più flessibili nel caso di aiuti miliari, che infatti sono stati fino a ora erogati.