27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
La crisi egiziana

Egitto, tensione alle stelle. Oltre sessanta i morti nel «Venerdì della Rabbia»

Oltre sessanta persone sono state uccise in tutto l'Egitto nei combattimenti tra manifestanti islamisti e forze di sicurezza. Lo indica un bilancio ottenuto dai resoconti di testimoni, fonti di sicurezza e del Ministero della Sanità nel Paese. Hollande e Cameron vogliono «un messaggio europeo forte». Il Dipartimento di Stato americano: «Porre fine alle violenze»

IL CAIRO - Oltre sessanta persone sono state uccise in tutto l'Egitto nei combattimenti tra manifestanti islamisti e forze di sicurezza. Lo indica un bilancio ottenuto dai resoconti di testimoni, fonti di sicurezza e del Ministero della Sanità nel Paese.
Un corrispondente della France Presse ha contato diciannove cadaveri in una moschea del Cairo, mentre testimoni oculari in una seconda moschea hanno raccontato di aver visto venti corpi di manifestanti adagiati in terra.
Fonti di sicurezza hanno parlato di ventisette vittime nelle città dell'Egitto, ma non hanno fornito bilancio per il Cairo; il ministero della Sanità ha riferito da parte sua di 22 morti accertati, escludendo ancora una volta la capitale dal suo conteggio. Il bilancio sarebbe dunque di 66 vittime.

Fuoco sui manifestanti pacifici - I Fratelli Musulmani hanno però parlato di 45 vittime soltanto al Cairo, accusando le forze di sicurezza di fare fuoco su manifestanti pacifici. Il ministero della Sanità ha segnalato che quattro persone hanno perso la vita a Ismailiya, città nel Canale di Suez, e altre otto a Damietta, più a nord. Fonti della sicurezza hanno inoltre segnalato la morte di un poliziotto a El Arish, nel Nord Sinai, e di un manifestante a Port Said. Violenze che sono arrivate mentre i manifestanti islamisti hanno sfilato in corteo in diverse città dell'Egitto in quello che è stato ribattezzato il «Venerdì della Rabbia», per protestare contro l'uccisione di centinaia di lealisti del deposto presidente egiziano Mohamed Morsi .

Hollande e Cameron vogliono «un messaggio europeo forte» - Il presidente francese Francois Hollande e il primo ministro britannico David Cameron hanno sottolineato «la necessità di un messaggio europeo forte» per tentare di trovare una soluzione alla crisi in Egitto.
Durante un colloquio telefonico, Hollande e Cameron hanno inoltre affermato che «l'Unione Europea deve esaminare le sue relazioni con l'Egitto», secondo un comunicato della presidenza francese.

Il Dipartimento di Stato americano: «Porre fine alle violenze» - Gli Stati Uniti hanno esortato l'Egitto a non ricorrere alla «forza letale» contro i manifestanti non violenti, dopo la nuova giornata di scontri e morti al Cairo e in altre città del Paese.
«Abbiamo detto chiaramente che gli egiziani hanno il diritto universale di riunirsi e di esprimersi liberamente durante manifestazioni pacifiche» ha dichiarato la portavoce del dipartimento di Stato, Jennifer Psaki. Washington «esorta tutte le parti, ancora una volta, a mettere fine alle violenze» ha ribadito la portavoce, sottolineando che «il governo ha una responsabilità particolare per assicurare un clima propizio affinché gli egiziani possano esercitare nella calma i loro diritti universali».
Psaki ha poi aggiunto che «la forza letale non deve mai essere usata contro manifestanti pacifici», facendo comunque presente che ci sono «informazioni sul ricorso alla violenza di alcuni manifestanti».

Patriarca cattolico: «torni concordia tra figli patria» - «Quello che sta passando il nostro amato paese in questi giorni è molto triste e doloroso per tutti i cuori che amano l'Egitto. Noi siamo fiduciosi nell'onnipotenza dell'amore di Dio, che possa effondere la pace al nostro amato Egitto e faccia tornare lo spirito di concordia e di riconciliazione di nuovo tra i figli della Patria». E' quanto scrive il patriarca Ibrahim Isaac, Patriarca dei copti cattolici e presidente dell'Assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici in Egitto, in occasione del «Venerdì della collera» indetto dai Fratelli musulmani, sostenitori dell'ex presidente Morsi. «Quello che sta passando il nostro amato paese in questi giorni è molto triste e doloroso per tutti i cuori che amano l'Egitto», si legge nella nota pervenuta al 'Sir', servizio di informazione religiosa. «Noi siamo fiduciosi nell'onnipotenza dell'amore di Dio che possa effondere la pace al nostro amato Egitto e faccia tornare lo spirito di concordia e di riconciliazione di nuovo tra i figli della Patria». Da parte del patriarca Isaac anche la fiducia nei «figli fedeli di Egitto che sono in grado di superare questo difficile momento. Inoltre indirizzo le mie più sincere condoglianze a ciascuno dei genitori e parenti delle vittime in questi eventi dolorosi. Chiediamo la guarigione dal Signore per tutti i feriti. Il Signore protegga l'Egitto, da ogni male, e la custodisca da ogni danno».