1 maggio 2024
Aggiornato 15:00
Violenza sulle donne

Proteste dopo lo stupro di gruppo, il Governo indiano valuta la pena di morte

Le autorità indiane stanno valutando il ricorso alla pena di morte per i responsabili dello stupro di gruppo di una 23enne, avvenuto domenica scorsa su un autobus di Nuova Delhi. La ragazza, ancora in terapia intensiva, è in miglioramento

NUOVA DELHI - Le autorità indiane stanno valutando il ricorso alla pena di morte per i responsabili dello stupro di gruppo di una 23enne, avvenuto domenica scorsa su un autobus di Nuova Delhi. Lo ha annunciato ieri il ministro dell'Interno, Sushil Kumar Shinde, al termine della più violenta giornata di protesta contro il terribile abuso subito dalla giovane. Il massimo della pena previsto oggi dalla legge indiana per stupro è il carcere a vita.
Ieri, migliaia di persone, tra queste molti studenti, hanno partecipato nel centro della capitale al più grande raduno di protesta tenuto da domenica scorsa nel Paese contro lo stupro. I dimostranti hanno urlato slogan per chiedere giustizia e maggiore sicurezza alle donne. Alcuni hanno mostrato striscioni con su scritto «Impiccateli».
La polizia è intervenuta con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua quando un gruppo di manifestanti ha cercato di raggiungere la residenza del Presidente. Alcuni hanno lanciato pietre.

La ragazza, ancora in terapia intensiva, è in miglioramento - La polizia ha vietato le manifestazioni nel centro di Nuova Delhi dopo gli scontri che si sono verificati nei giorni scorsi nella capitale e in altre città indiane durante le marce di protesta di migliaia di persone in difesa della sicurezza delle donne.
Tutti i quartieri in prossimità del parlamento e del palazzo presidenziale sono stati vietati ai manifestanti.
Oggi migliaia di persone, soprattutto studenti, si sono radunati davanti al monumento simbolo della città, la Porta dell'India, reclamando la pena capitale per i responsabili delle violenze sulla studentessa 23enne, violentata su un autobus da un gruppo di sei uomini la settimana scorsa.
La ragazza è ancora ricoverata in terapia intensiva in un ospedale della capitale, davanti al quale vegliano centinaia di persone da una settimana. Le sue condizioni sono da ieri in lieve miglioramento.