29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Risoluzione ONU contro il regime

Siria, Ban Ki-moon chiede il sostegno della Cina

Ho spiegato ai leader cinesi la gravità della situazione. Fonti diplomatiche hanno espresso il timore che la Cina possa accodarsi a Mosca. Erdogan da Putin, «confronto» su crisi Damasco. Sponsor «fantasma» finanziano ribelli su monti Jebel Akrad

PECHINO - Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha chiesto oggi al presidente cinese Hu Jintao l'appoggio di Pechino alla risoluzione presentata dagli occidentali al Consiglio di Sicurezza dell'Onu che prevede nuove sanzioni contro il regime siriano se non saranno ritirate le armi pesanti utilizzate contro l'opposizione. «Spero sinceramente che i membri del Consiglio di Sicurezza siano uniti e prendano una decisione», ha detto Ban a margine di un incontro con il capo di Stato cinese.
I membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu dovrebbero votare già stasera, e comunque non oltre il 20 luglio, data di scadenza della missione degli osservatori Onu in Siria. La bozza di risoluzione degli occidentali prevede, tra l'altro, il rinnovo della missione per altri 45 giorni. La Russia ha fatto sapere che opporrà il diritto di veto ed ha presentato un proprio testo che prevede il rinnovo della missione di osservazione per tre mesi, ma non le sanzioni contro Damasco.

Fonti diplomatiche hanno espresso il timore che la Cina possa accodarsi a Mosca. «Ho spiegato la gravità della situazione attuale e tutti i dirigenti cinesi hanno compreso il mio punto di vista», ha assicurato il segretario generale dell'Onu. «Non possiamo continuare così. Troppa gente ha perso al vita», ha insistito Ban, facendo riferimento agli oltre 17.000 morti dall'inizio della rivolta nel paese, 16 mesi fa. Ma fino ad oggi la Cina non ha mai mostrato di voler cambiare la sua posizione. E il Quotidiano del Popolo, organo del Partito comunista al potere, ha pubblicato ieri un editoriale di fuoco contro ogni possibile intervento straniero in Siria, ribadendo la posizione di Pechino.

Erdogan da Putin, «confronto» su crisi Damasco - Arriva oggi a Mosca il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, su invito del presidente russo Vladimir Putin «per una visita di lavoro» e «uno scambio di vedute sulle relazioni bilaterali e un confronto sulle principali questioni internazionali e regionali, compresa la situazione in Siria». Lo si apprende dall'ufficio stampa del Cremlino, sullo sfondo dell'intensificazione dei colloqui di Mosca con molteplici interlocutori interessati alla risoluzione della crisi di Damasco.

Sponsor «fantasma» finanziano ribelli su monti Jebel Akrad - Decine di migliaia di sterline siriane, munizioni e armi a volontà, alcune volte persino combattenti. Nella montagne di Jebel Akrad, la guerra dei ribelli siriani è finanziata da sponsor lontani e sconosciuti, finanziatori «fantasma» della lunga battaglia contro il regime di Bashar al Assad. Soldi, armi e uomini arriverebbero tramite un mediatore in Turchia, si legge oggi sul quotidiano britannico The Times.