Sanzioni all'Iran: Washington, la nostra campagna comincia a dare frutti
Nuland: Teheran sta riflettendo sulle conseguenze dell'embargo sul greggio. Gli occidentali ritengono che il programma nucleare civile dell'Iran nasconda, in realtà, scopi militari
WASHINGTON - La campagna degli Stati Uniti nel mondo per l'inasprimento delle sanzioni contro l'Iran «sta portando i suoi frutti», ha assicurato la portavoce del dipartimento di Stato, Victoria Nuland. I diplomatici statunitensi sono impegnati da giorni in numerose missioni all'estero per promuovere misure contro Teheran, che si rifiuta di collaborare sul suo controverso programma nucleare. «Pensiamo che queste consultazioni stanno portando i loro frutti», ha detto Victoria Nuland.
Secondo l'amministrazione di Barack Obama, d'altra parte, «l'Iran è già sul punto di prendere in considerazione gli effetti negativi» che le sanzioni hanno «sul reddito che intende trarre dalle sue esportazioni di petrolio». «Continueremo a lavorare in questo senso», ha aggiunto la portavoce del dipartimento di Stato.
Gli occidentali ritengono che il programma nucleare civile dell'Iran nasconda, in realtà, scopi militari. Tale circostanza è da sempre negata da Teheran.
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