28 settembre 2023
Aggiornato 03:00
Birmania | Politica

Aung San Suu Kyi: La repressione nel paese continua

«Detenuti politici ci sono ancora, serve accelerare il processo di riforme». Intanto è stato presentanto il nuovo logo per il partito d'opposizione di Aung Suu Kyi

ROMA - «I detenuti politici ci sono ancora, le repressioni nei confronti delle minoranze etniche continuano».Così il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, liberata un anno fa dopo una lunga detenzione, parla del suo Paese, la Birmania, ai microfoni di Sky Tg24. E sulle sanzioni nei confronti della giunta militare al potere, la leader dell'opposizione birmana afferma: «i Paesi che le applicano sono stati chiari, le sanzioni dovranno essere rimosse solo quando vi sarà la liberazione di tutti i detenuti politici e la fine della repressione».
A proposito poi della trattativa con la giunta militare per il suo ritorno alla vita politica, San Suu kyi confida: «Più che fidarci dei militari dobbiamo approfittare di questo momento, per accelerare il processo di riforme così da renderlo irreversibile».

Nuovo logo per il partito d'opposizione di Aung Suu Kyi - Nuovo logo per il partito d'opposizione birmano di Aung San Suu Kyi. La Lega nazionale per la democrazia, Lnd, ha scelto come proprio simbolo un pavone da combattimento che tende il collo verso una stella bianca, in omaggio agli studenti del movimento del 1988.
«La stella bianca è usata da molto tempo come simbolo rivoluzionario», ha spiegato Win Htein, dirigente del Lnd. «Mentre il pavone da combattimento è stato scelto dagli studenti che hanno lottato contro il governo nel 1988 come simbolo del sollevamento democratico», ha aggiunto.
La data dell'8-8-88 ha segnato l'inizio di una rivolta popolare in Birmania animata dagli studenti che ha attirato centinaia di migliaia di persone.