20 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Relazioni internazionali | Medio Oriente

Sarkozy a Obama: Netanyahu è «un bugiardo»

Conversazione privata riportata dal sito «Arret sur images». Juppé assicura: La Francia ha una posizione moderata in Medio Oriente

PARIGI - Il presidente francese Nicolas Sarkozy avrebbe definito il premier israeliano Benjamin Netanyahu «un bugiardo» nel corso di una conversazione privata con il presidente statunitense Barack Obama: è quanto pubblica il sito francese Arret sur images.
«Non posso più vederlo, è un bugiardo», avrebbe esclamato Sarkozy, al quale Obama avrebbe ribattuto: «Tu te ne lamenti, pensa che io ho a che farci tutti i giorni»; secondo il sito - che non ha precisato se esista una registrazione del colloquio - la conversazione sarebbe dovuta avvenire a porte chiuse ma è fortuitamente giunta all'orecchio di alcuni giornalisti.
L'organizzazione del G20 di Cannes ha infatti fornito le cuffie per la traduzione in anticipo sui tempi previsti e i giornalisti sarebbero in tal modo riusciti a captare qualche spezzone di conversazione off the record fra i due dirigenti, che si preparavano a un'intervista congiunta; secondo le fonti Obama si sarebbe a sua volta lamentato del fatto che Sarkozy non lo aveva avvisato dell'intenzione francese di votare a favore dell'adesione palestinese all'Unesco.

Juppé assicura: La Francia ha una posizione moderata in Medio Oriente - La Francia ha «una posizione equilibrata» in Medio Oriente riguardo a israeliani e palestinesi. Lo ha assicurato all'Assemblea nazionale il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, senza menzionare le dichiarazioni molto critiche di Nicolas Sarkozy su Benjamin Netanyahu.
«Abbiamo una posizione equilibrata. Nel suo discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente della repubblica ha detto in modo molto chiaro che se la sicurezza di Israele fosse in dubbio, saremmo schierati al fianco di Israele», ha sottolineato Alain Juppé durante una discussione sui finanziamenti del suo ministero per il 2012. «Ma ha al contempo affermato che non era più possibile accettare dopo tanti decenni che l'Autorità nazionale palestinese non si veda a poco a poco riconoscere lo status di stato», ha proseguito il ministro francese. «Siamo stati i soli a mettere sul tavolo un'alternativa al blocco attuale con il passaggio all'Assemblea generale che consentirebbe di riconoscere alla Palestina uno status di osservatore».