13 ottobre 2025
Aggiornato 00:30
La denuncia del Washington Post

Libia, 7.000 prigionieri di guerra ammassati nelle carceri

Cnt: Le spoglie di Gheddafi saranno consegnate alla famiglia. Jibril: Secondo l'autopsia il Rais morto in uno scontro a fuoco

TRIPOLI - Sono circa 7.000 i prigionieri di guerra ammassati da settimane nelle carceri della Libia senza incriminazione e sottoposti ad abusi e torture. Lo scrive oggi in apertura il Washington Post, citando alcune organizzazioni per i diritti umani.
Molte di queste carceri sono improvvisate e sono gestite da gruppi di miliziani locali, «incattiviti» da otto mesi di guerra e desiderosi di vendicarsi sui prigionieri, i combattenti di Gheddafi e suoi sostenitori. Sweti, 27 anni, comanda una prigione allestita nei locali di una ex scuola, con un migliaio di prigionieri catturati dall'inizio di luglio. Dormono su materassi per terra e sono guardati a vista da miliziani adolescenti armati.

Il governo ad interim prospetta un'amnistia per i combattenti di Gheddafi che non si sono resi responsabili di crimini di guerra e che vogliono cooperare con le autorità. Ma questa ipotesi - scrive il Wp - sembra di difficile realizzazione in luoghi come Misurata, dove gli abitanti hanno subito per mesi l'assedio e gli attacchi delle forze fedeli al Colonnello. «Alcuni di questi prigionieri (filo-Gheddafi) hanno violentato e ucciso. Hanno compiuto atti di vandalismo. Ci hanno torturato, hanno ucciso i nostri bambini», ha testimoniato Abdel GaderAbu Shaallah, che controlla altre carceri di Misurata: «Siamo troppo provati».
Amnesty International e Human Rights Watch hanno documentato numerosi casi di maltrattamenti sui prigionieri, in particolare sui libici con la pelle scura e sugli africani sub-sahariani, molti dei quali sono stati picchiati e torturati con scariche elettriche.

Cnt: Le spoglie di Gheddafi saranno consegnate alla famiglia - Il governo provvisorio libico ha assicurato che le spoglie di Muammar Gheddafi verranno riconsegnate alla famiglia. Questa mattina, presso l'obitorio di Misurata, si è conclusa l'autopsia sul cadavere dell'ex numero uno libico.
Diverse organizzazioni internazionali, fra cui l'Onu, hanno chiesto al Consiglio nazionale di transizione di fare chiarezza sulle circostanze della morte del colonnello Gheddafi.

Jibril: Secondo l'autopsia Gheddafi morto in uno scontro a fuoco - Il rapporto sulla autopsia dopo l'esame del corpo di Muammar Gheddafi afferma che l'ex leader libico è morto in seguito a un conflitto a fuoco. Lo ha dichiarato Mahmoud Jibril, numero due del Consiglio nazionale di transizione libico (Cnt). «Nel suo rapporto il medico legale afferma che Gheddafi era già ferito. E' stato preso e condotto su un camion. Sulla strada verso l'ospedale c'è stato un conflitto a fuoco incrociato», ha spiegato Jibril durante una conferenza stampa a margine del Forum economico mondiale organizzato sul Mar Morto in Giordania.
«Non so se la pallottola che l'ha colpito alla testa proveniva dai suoi uomini della sicurezza o dalle brigate rivoluzionarie», ha precisato aggiungendo che non c'è alcun motivo di «dubitare di questa ricostruzione dei fatti».
I medici «hanno prelevato campioni di Dna, di sangue, capelli e peli del viso...tutti campioni necessari», ha detto.
L'autopsia del corpo di Gheddafi, ucciso giovedì dopo essere stato catturato vivo mentre tentava la fuga da Sirte, è stata eseguita questa mattina a Misurata, secondo responsabili del Cnt.
A metà giornata, il giudice incaricato dell'autopsia, Abdelsalam Baayou, ha affermato che è terminata questa mattina alle 10 ora locale e che il rapporto non è stato ancora redatto.

Londra critica il Cnt per le circostanze della morte di Gheddafi - Il neo ministro della Difesa britannico, Philip Hammond, ha criticato il governo provvisorio libico per le oscure circostanze della morte di Muammar Gheddafi. «Il giovane governo libico capirà che la sua reputazione nel mondo è stata danneggiata» da quanto accaduto in occasione della morte dell'ex leader libico, ucciso giovedì in circostanze poco chiare dopo essere stato catturato ancora vivo. «Sono sicuro che il governo vorrà fare chiarezza, in modo da ricostruire la sua reputazione», ha aggiunto Hammond in un'intervista alla Bbc.

Mercenari sudafricani assoldati per la fuga di Gheddafi da Sirte - Mercenari sudafricani sarebbero stati assoldati per aiutare il leader libico Muammar Gheddafi a fuggire da Sirte, dove era assediato dalle forze d'opposizione, ma il loro tentativo è fallito giovedì scorso quando il loro convoglio, con il colonnello, è stato attaccato. Lo riferisce il settimanale sudafricano Rapport.
Secondo il giornale afrikaans, che ha contattato uno dei mercenari, un gruppo di venti uomini armati doveva scortare l'ex rais verso il Niger. Il testimone, Deon Odendaal, che secondo il settimanale è ricoverato in un ospedale del Nordafrica ha descritto il blitz per portare Gheddafi in salvo come un «enorme fallimento».
Quando il convoglio è stato attaccato, Gheddafi e alcune guardie del corpo si sono nascoste in una condotta, ha raccontato, mentre gli altri mercenari fuggivano in tutte le direzioni. «E' stata un'orribile carneficina», ha commentato, Gheddafi «urlava come un maiale», ha aggiunto raccontando gli ultimi istanti del leader libico.