26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Il processo negli Stati Uniti

Morte Jackson: Murray al bodyguard, nascondi le fialette dei sedativi

Poi ha chiamato i soccorsi, il racconto di Alvarez ieri. Il medico ha fatto anche una respirazione bocca-a-bocca alla star

LOS ANGELES - Fai sparire le fialette di sedativi: questo sarebbe stato l'ordine che il dottore Conrad Murray, accusato di omicidio volontario per la morte di Michael Jackson, avrebbe dato al bodyguard della star, Alberto Alvarez, prima dell'arrivo dei soccorsi in quella tragica mattina del 25 giugno 2009. Lo ha raccontato ieri Alvarez, nel terzo giorno di processo che dovrà fare luce sulle cause della morte dell'incontrastato «re del pop».
La guardia del corpo Alvarez è stata la prima persona, dopo Murray, a essere entrata nella stanza di Jacko dopo la morte per overdose quel mattino. Al suo arrivo il bodyguard ha visto Michael adagiato sul letto, «le braccia aperte, i palmi rivolti verso l'alto, gli occhi e la bocca aperti». Murray stava effettuando un massaggio cardiaco, con una sola mano.
Secondo Alvarez, il medico voleva far sparire alcune fialette appoggiate sul comodino: «Conrad Murray ha preso alcune fialette e mi ha detto 'mettile in una borsa'», ha dichiarato. Il medico avrebbe indicato una sacca che pendeva da un supporto per flebo, situato vicino a un letto: «Mi ha detto 'Mettile nel sacco blu'», ha precisato Alvarez, precisando che il sacchetto conteneva già una fiala e una sostanza «bianca e lattiginosa». Poi ha chiamato i soccorsi.

Il medico ha fatto anche una respirazione bocca-a-bocca alla star - Davanti al tribunale di Los Angeles, il procuratore David Walgren ha poi dichiarato che la fiala conteneva Propofol, il potente anestetico che Jackson usava come sonnifero e che avrebbe causato la sua morte.
«Quando sono entrato nella stanza, Conrad Murray mi ha detto 'bisogna portarlo all'ospedale, serve un'ambulanza'», ha ricordato ancora Alvarez, il quale è apparso più volte commosso durante la testimonianza e ha confermato che i figli più grandi della star, Prince e Paris, hanno visto il padre in quei momenti critici. «Ho cercato il mio telefonino e ho visto che Prince e Paris erano dietro di me. Paris ha gridato: papà», ha ricordato, allontanandoli poi dalla stanza del padre.
Pare inoltre che il medico, che in caso di condanna rischia fino a quattro anni di prigione, abbia fatto una respirazione bocca-a-bocca a Michael Jackson. «Mi ricordo che dopo qualche espirazione, si è alzato e mi ha detto: 'E' la prima volta che faccio una respirazione bocca-a-bocca, ma lo devo fare, Michael Jackson è mio amico», ha detto Alvarez.
Nel suo contro-interrogatorio, l'avvocato della difesa, Ed Chernoff, ha tentato di mettere in dubbio lo svolgimento dei fatti raccontato da Alvarez, sottolineando che la bodyguard ha potuto, in pochissimo tempo, rassicurare i bambini, farli uscire, recuperare il Propofol e chiamare i soccorsi. «Sono molto efficiente», ha replicato Alvarez.
Alla sbarra ieri è stata chiamata anche la chef personale di Michael, Kai Chase, la quale ha riferito cosa aveva mangiato il cantante di «Bad» il giorno prima di morire: succo di frutta a colazione, un'insalata di tonno per pranzo e una zuppa di fagioli bianchi la sera.