La Russia invia un emissario a Damasco
Il 29 agosto: ci sono bozze di risoluzioni alternative. Usa e Israele preoccupati per gli arsenali chimici. Due manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza
MOSCA - La Russia invierà un emissario a Damasco dopo un braccio di ferro con gli occidentali, in sede di Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sulle sanzioni contro il regime in carica. Lo ha indicato l'ambasciatore russo, Vitaly Churkin, citato dall'agenzia di stampa Itar-Tass.
«Un emissario di Mosca molto importante» si recherà a Damasco il 29 agosto, ha dichiarato Churkin, citato dall'agenzia di stampa senza ulteriori dettagli. Potrebbe trattarsi del vice ministro degli Affari esteri russo, Mikhail Bogdanov, che ieri ha avuto un colloquio sulla situazione in Siria con l'ambasciatore siriano a Mosca.
La Russia si è messa in contrasto ieri con i Paesi occidentali al Consiglio di sicurezza dell'Onu, presentando una bozza di risoluzione sulla Siria che elimina le sanzioni contro Damasco previste in una bozza redatta dagli europei.
Mosca, che si limita a sollecitare il presidente Bashar al Assad ad accelerare le riforme, ha lasciato intendere che potrebbe mettere il veto a qualunque bozza di risoluzione che prevede sanzioni messa al voto. Il documento europeo, presentato da Francia, Gran Bretagna, Germania e Portogallo e sostenuto dagli Stati Uniti, chiede un congelamento degli asset finanziari del presidente Assad e del suo entourage e un embargo sulle armi. La Russia ha affermato che non è ancora il momento di imporre misure punitive a Damasco in risposta alla repressione del movimento di opposizione che, secondo l'Onu, è già costato la vita a oltre 2.200 civili.
Due manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza - Due manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza siriane a Damasco e a Kafar Nabel, nel nordovest della Siria: lo hanno reso noto fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani.
La polizia ha disperso con la forza una manifestazione convocata a Kafar Sousseh, quartiere di Damasco, all'uscita della moschea di al-Rifai: altre 12 persone sarebbero rimaste ferite; a Kafar Nabel il bilancio delle vittime è invece di un morto e cinque feriti.
Usa e Israele preoccupati per gli arsenali chimici - Stati Uniti e Israele seguono da vicino la situazione in Siria per timore che dei gruppi terroristici possano approfittare dei disordini in corso nel Paese per impadronirsi di armi non convenzionali di cui il governo di Damasco sarebbe in possesso: è quanto scrive il quotidiano statunitense The Wall Street Journal.
Secondo i servizi segreti statunitensi Damasco possiede scorte di gas mostarda e sarin, nonché le testate missilistiche necessarie per il loro impiego bellico; inoltre, esisterebbero almeno cinque diversi centri di produzione di agenti chimici.
Secondo L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica la Siria avrebbe inoltre costruito con la cooperazione della Corea del Nord un reattore nucleare, poi distrutto da un'incursione israeliana nel 2007.
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