2 maggio 2024
Aggiornato 21:30
Medio Oriente

Scontri a Gerusalemme est, arrestati 18 palestinesi

Tra loro, alcuni dirigenti di al Fatah. Gli scontri erano cominciati dopo la morte di un palestinese

GERUSALEMME - La polizia israeliana ha arrestato diciotto palestinesi sospettati di coinvolgimento negli scontri scoppiati nelle ultime 48 ore a Gerusalemme est. Lo ha indicato il suo portavoce.
«Abbiamo arrestato diciotto arabi di Gerusalemme est sospettati di essere coinvolti in atti di violenza» avvenuti nella parte orientale annessa della città santa, ha dichiarato il portavoce Micky Rosenfeld. Oggi sono scoppiati disordini nei quartieri arabi di Wadi Joz, Ras-al-Amoud e Silwan, dove giovani manifestanti hanno lanciato pietre e in alcuni casi bottiglie incendiarie contro le forze di sicurezza israeliane. Queste ultime hanno risposto sparando proiettili di gomma e gas lacrimogeni. «Abbiamo mobilitato», ha aggiunto Rosenfeld, «molte migliaia di uomini che resteranno dispiegati, per la maggior parte a Gerusalemme, fino alla fine della festa di Sukot», una festività iniziata ieri e che dura otto giorni.

Due dirigenti locali del movimento al Fatah del presidente palestinese Abu Mazen, Mahmoud Abbasi e Adnan Gheit, figurano tra le persone arrestate. In un comunicato, Fatah ha denunciato questi arresti, assicurando che «continuerà a battersi per proteggere la popolazione» dai coloni israeliani. Gli scontri erano cominciati dopo la morte di un palestinese, ucciso a colpi di arma da fuoco mercoledì mattina nel quartiere di Silwan da un agente israeliano incaricato di garantire la sicurezza dei coloni ebrei.