20 aprile 2025
Aggiornato 05:00
Amministrazione USA

New Yorker: dietro il partito «anti Obama», fratelli miliardari

Il patrimonio di Charles e David Kock, costruita sulle Kock Industries, appena sotto quello di Gates e Buffett

NEW YORK - Osservando la potenza del Tea Party, il movimento ultraconservatore anti-politico e soprattutto anti-Obama che ha preso piede negli ultimi due anni negli Stati Uniti, ci si è sempre chiesti da dove arrivassero i finanziamenti.
Il New Yorker, con un lungo pezzo investigativo scritto da Jane Mayer, ha «seguito il denaro» e sembra essere risalito a due miliardari newyorkesi: i fratelli Charles e David Kock. La loro fortuna, costruita sulle Kock Industries, una conglomerata di attività che vanno dal manifatturiero alla finanza, «pari a trentacinque miliardi di dollari è superata solamente da quelle di Bill Gates e Warren Buffett», si legge.

I Koch «sono liberisti di vecchia data che credono in una drastica riduzione delle tasse personali e aziendali, in servizi sociali tenuti al minimo per i bisognosi, e in molti minori controlli sull'industria», si legge.
I fratelli negano però ogni coinvolgimento con il Tea Party. Ma l'articolo prosegue così: «I fratelli Koch, dopo aver contribuito alla creazione di Cato e Mercatus, hanno concluso che i think tank da soli non erano sufficienti per produrre un cambiamento. Avevano bisogno di un meccanismo per far arrivare quelle idee alla strada, e per attrarre il sostegno del pubblico».

Gruppi come Americans for Prosperity o Citizens for a Sound Economy, fondati dai Koch nel corso degli anni, avrebbero lavorato da vicino con il Tea Party e contribuito al suo lancio e al suo consolidarsi tra la gente. Uno stratega repubblicano, parlando del Tea Party, dice nell'articolo che «i fratelli Koch hanno messo i soldi che l'hanno fondato».

L'articolo del New Yorker sembra confermare quello che ha detto David Axelrod, uno dei principali consulenti di Obama, a proposito del Tea Party: «ciò che non dicono è che questo, in parte, è un movimento popolare fatto nascere da un mucchio di miliardari».