20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Medio Oriente

Anp: se costruzioni riprenderanno usciremo dal negoziato

La moratoria israeliana scadrà il prossimo 26 settembre. I palestinesi accettano l'invito degli USA ai colloqui di pace

TEL AVIV - A poche ore dall'annuncio del segretario di Stato Usa Hillary Clinton della ripresa dei colloqui di pace diretti tra israeliani e palestinesi, senza precondizioni, l'Autorità Palestinese minaccia che abbandonerà le trattative se Israele riprenderà a costruire nuove case negli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Lo riporta Ynet, l'edizione online dello Yedioth Ahronoth.

CONDIZIONI - La leadership palestinese ha annunciato oggi di aver accettato l'invito degli Stati Uniti per riprendere il prossimo 2 settembre a Washington il negoziato diretto con Israele, fermo ormai da 20 mesi. Tuttavia, riporta Ynet, i responsabili dell'Anp hanno ribadito che dal loro punto di vista i colloqui saranno vincolati alla prosecuzione del congelamento delle attività edilizie nelle colonie, stabilito dal governo israeliano alla fine dello scorso anno. La moratoria israeliana scadrà il prossimo 26 settembre.
«Se il governo israeliano bandirà nuove gare di appalto il 26 settembre, noi non potremo continuare i colloqui», ha detto il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat al termine della riunione del Comitato esecutivo dell'Olp che ha approvato la ripresa dei negoziati diretti.
Anche Yasser Abd Rabbo, un altro alto responsabile dell'Anp, ha sottolineato che i colloqui diretti rischiano di fallire se Israele non congelerà completamente le costruzioni negli insediamenti. I palestinesi hanno detto che il loro ingresso nel negoziato si basa sul comunicato diffuso dal Quartetto (Usa, Russia, Onu e Ue) e non sull'annuncio degli Stati Uniti. Il comunicato del Quartetto non fa alcuna menzione della mancanza di precondizioni per la ripresa dei colloqui.

OLP - Il Comitato esecutivo dell'Olp ha anche detto che i negoziati dovranno riguardare tutte le questioni dello status finale, e che dovranno altresì basarsi sul mancato riconoscimento da parte del Quartetto dell'annessione di Gerusalemme Est.

L'ANNUNCIO DELLA CLINTON - Ieri Hillary Clinton ha annunciato che gli Stati Uniti hanno invitato il prossimo 2 settembre a Washington il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen, per rilanciare il negoziato diretto insieme al presidente americano Barack Obama. Sono stati invitati ad assistere all'incontro anche il presidente egiziano Hosni Mubarak e il re di Giordania Abdallah. L'obiettivo, ha detto Hillary Clinton, è quello di giungere a una soluzione del conflitto entro un anno. Israele ha immediatamente accettato l'invito della Casa Bianca, mentre Hamas, il gruppo integralista palestinese che controlla la Striscia di Gaza, lo ha respinto.