8 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Stati Uniti

Obama: ridiscutere i diritti per i sospetti di terrorismo

Il Presidente americano aperto a valutare nuove regole dopo la proposta di Holder di eccezioni ai «Miranda Rights»

NEW YORK - Barack Obama è aperto a «valutare» nuove regole con cui i sospettati di terrorismo potrebbero essere interrogati prima che gli siano letti i propri diritti. Lo ha detto il consigliere della Casa Bianca David Axelrod a Cnn, commentando le polemiche nate negli ultimi tempi dopo l'arresto negli Stati Uniti di due possibili attentatori che sono stati trattati come criminali e non come prigionieri militari in tempi di guerra.

Axelrod ha detto che il governo è disponibile a valutare cambiamenti alla regola dei cosiddetti «Miranda Rights», l'effetto di una decisione della Corte Suprema del 1966 per prevenire che le confessioni potessero essere estorte con la forza. Grazie a questa legge, tutto ciò che un detenuto confessa prima che gli vengano comunicati i propri diritti - che includono quello di rimanere in silenzio e di consultare un avvocato - non è utilizzabile come prova in un processo. «Di sicuro possiamo parlarne al Congresso. Ma si tratterebbe di aggiustamenti, non di una completa revisione», ha detto Axelrod.

Faisal Shahzad, il cittadino americano di origine pakistana che due settimane fa ha tentato di far esplodere un'autobomba a Times Square, e Umar Farouk Abdulmutallab, il nigeriano che tentò di farsi esplodere su un aereo diretto a Detroit, sono entrambi stati trattati come criminali, non come terroristi.

Dopo il caso di Shahzad il ministro della Giustizia Eric Holder ha detto che il Congresso dovrebbe lavorare ad una legge per produrre una nuova eccezione alle «Miranda Rules». Se è certo che Holder non ha parlato senza prima informare la Casa Bianca, le parole di Axelrod legano più saldamente il governo Obama a questa proposta, che ha provocato le critiche dei gruppi per i diritti civili. I repubblicani invece potrebbero apprezzare.