Il Papa accetta le dimissioni di un terzo vescovo irlandese
Lascia Monsignor Moriarty. Rapporto Murphy accusa altri tre presuli
CITTÀ DEL VATICANO - Il Papa ha accettato le dimissioni di mons. James Moriarty, vescovo irlandese di Kildare e Leighlin, accusato in un recente rapporto governativo per aver insabbiato denunce relative ad alcuni sacerdoti pedofili.
E' il terzo vescovo irlandese a dimettersi a causa dello scandalo denunciato da due rapporti governativi (Ryan e Murphy) che ha spinto il Papa a inviare, di recente, una lettera ai cattolici irlandesi. Nelle scorse settimane si è dimesso monsignor John Magee, ex segretario di Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo I, già sospeso dalla diocesi di Cloyne. Dei sei vescovi accusati di insabbiamento dal rapporto Murphy, si è già dimesso il vescovo di Limerick Donal Murray, mentre hanno rassegnato le dimissioni - ancora non accettate dal Papa - Raymond Field e Eamonn Walsh (vescovi ausiliari di Dublino). Monsignor Martin Drennan, vescovo di Galway e Kilmacduagh, fa resistenza all'ipotesi dimissioni, mentre monsignor Dermot O'Mahony è già in pensione per raggiunti limiti di età. Mons. Moriarty aveva rassegnato le dimissioni a dicembre.
Nel frattempo anche il primate d'Irlanda, il cardinale Sean Brady, è stato accusato di aver coperto un caso di abusi nei decenni passati. Per lo scandalo della pedofilia in Irlanda Benedetto XVI ha dapprima convocato un vertice con i vescovi irlandesi in Vaticano, poi ha inviato una lettera ai cattolici irlandesi nella quale ha criticato tanto i preti pedofili quanto i vescovi che li avevano coperti, ed ha ora annunciato una visita apostolica in Irlanda.
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