28 agosto 2025
Aggiornato 04:30
Lo scandalo pedofilia

Conclusa la visita apostolica all'abbazia bavarese Ettal

Ma è lite tra il procuratore nominato dalla diocesi di Monaco e Frisinga e i monaci

MONACO - Si è conclusa la visita apostolica nell'abbazia bavarese di Ettal. I due inviati del Papa, di cui non è stato reso pubblico il nome, hanno lasciato nei giorni scorsi il convento benedettino dopo aver incontrato i monaci e il procuratore nominato dalla diocesi di Monaco e Frisinga per appurare le accuse di sevizie e di abusi sessuali formulate da diversi ex allievi dell'internato.

Il procuratore, Thomas Pfister, ha consegnato in questi giorni alla diocesi e all'abbazia un rapporto di 180 pagine che fa luce sulle violenze imposte da 15 monaci nei decenni scorsi e fino agli inizi degli anni Novanta. Nel report Pfister ha parlato di «perversioni sessuali», «sadismo» e di un «sistema brutale di abusi». Il procuratore non ha mancato di fornire alcuni dettagli, come il caso di allievi costretti a mangiare lumache vive e picchiati con racchette da sci o sbattuti con la testa contro i tavoli. In particolare il rapporto punta il dito contro l'ex abate Edelbert Hoerhammer, un religioso che oggi ha quasi 75 anni e vive ancora nell'abbazia. «Era noto che la mia camera non era mai chiusa neppure di notte», ha detto, ammettendo di aver abusato di ragazzini dai 12 ai 17 anni.

Dopo un mese di indagini, però, è lite tra il procuratore e i monaci benedettini. «Ho consegnato il rapporto ai monaci ma loro hanno incontrato la stampa e non mi hanno chiamato. Hanno paura della verità. Mi hanno censurato», denuncia Pfister parlando con l«Apcom'. «La diocesi di Monaco si è invece comportata in modo esemplare». Un portavoce dell'abbazia, contattato in merito alle conclusioni dei visitatori apostolici rientrati nel frattempo in Vaticano, non ha saputo fornire informazioni.