«Cheonan», sospese le ricerche dei marinai dispersi
A causa delle cattive condizioni meteorologiche
SEOUL - Le cattive condizioni meteorologiche hanno costretto la Marina militare sudcoreana a sospendere le ricerche dei 46 militari dispersi in seguito al naufragio della «Cheonan», la corvetta colata a picco sabato scorso nel Mar Giallo.
Ieri uno dei sommozzatori che partecipano alle operazioni di salvataggio è morto nel corso dei tentativi di entrare nel relitto: i sub avevano localizzato lunedì i resti dell'unità, di 1.200 tonnellate di stazza e con 104 effettivi a bordo: non vi sono segnali di vita da parte dei 46 marinai che potrebbero trovarsi intrappolati all'interno della nave. La corvetta era affondata spezzandosi in due sabato scorso dopo che un'esplosione, le cui cause non sono ancora state accertate, aveva aperto una falla nella poppa: lo stato maggiore ha reso noto che fino al recupero del relitto non sarà possibile accertare le cause del disastro.
Le autorità militari di Seoul sembrano al momento aver escluso l'ipotesi di un coinvolgimento nordcoreano nell'affondamento dell'unità: il Capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio Kim Sung-chan, ha scartato la possibilità che a causare l'esplosione siano state le munizioni della nave e anche il lancio di un siluro sarebbe stato rilevato dai sistemi radar; fonti militari indicano che a provocare lo scoppio potrebbe potrebbe essere stata una mina, forse un residuato bellico della Guerra di Corea.
Il presidente Lee Myung-bak, che ha visitato il luogo del naufragio, ha tuttavia ordinato alle forze armate di mantenere lo stato di allerta, dato che l'affondamento è avvenuto nei pressi della linea di confine marittimo con la Corea del Nord.
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