25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Scandalo a Ratisbona

Il fratello del Papa: scuse per gli abusi di Ratisbona

Padre Lombardi: «Questione molto più ampia, concentrare le accuse falsa la prospettiva»

BERLINO - «Se avessi saputo di quale tipo di violenze eccessive si trattava, avrei detto qualcosa. Chiedo perdono alle vittime». Queste le parole di scusa pronunciate dal fratello del papa, il monsignore 86enne Georg Ratzinger, intervistato dalla Passauer Neue Presse, dopo il clamoroso caso di abusi e violenze all'interno del prestigioso coro di Ratisbona, nel sud della Germania, da lui diretto dal 1964 al 1994.

LE SCUSE - Nell'ultima edizione del settimanale tedesco Der Spiegel, lo sceneggiatore e compositore Franz Wittenbrink, ex allievo e membro del coro fino al 1967, ha riferito di abusi sessuali commessi nei confronti di diversi allievi da un ex direttore dell'istituto.
Il fratello di Benedetto XVI ha confermato le violenze corporali inflitte agli allievi del coro millenario da questo ex direttore. Alcuni allievi gli avevano raccontato il modo in cui erano stati trattati durante alcune tournée, ma il monsignore non aveva afferrato bene la questione. «Sapevo che l'ex direttore dell'internato dava dei ceffoni molto forti, spesso per motivi futili», ha ammesso Georg Ratzinger, aggiungendo tuttavia che al tempo era una pratica comune nelle scuole. Le punizioni corporali sono condannate più duramente oggi perchè «la gente è divenuta più sensibile. Anche io», ha commentato. Il monsignore si è poi detto felice del fatto che nel 1980 le punizioni di questo genere siano state vietate. Secondo lui «non è solo la Chiesa che si è suicidata» in merito ad abusi e violenze, «nella società è la stessa cosa».

Secondo Georg Ratzinger la questione degli abusi sessuali non è «mai stata affrontata» nel coro di Ratisbona e lui stesso non era a conoscenza della gravità delle punizioni corporali inflitte agli allievi. «Il problema degli abusi sessuali che è stato rivelato ora, non è mai stato affrontato», ha detto alla Passauer Neue Presse. «Non abbiamo mai parlato di simili cose in casa», ha affermato.

PADRE LOMBARDI: «NON C'E' SOLO LA CHIESA» - Gli episodi di pedofilia non riguardano solo la Chiesa ma anche altri ambienti ed «è bene preoccuparsi anche di questi». Questa la posizione espressa dal portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, in una nota per Radio Vaticana. Nel comunicato il sacerdote cita ad esempio il caso dell'Austria dove in un certo periodo di tempo «i casi accertati in istituzioni riconducibili alla Chiesa sono stati 17, mentre ve ne sono stati altri 510 in altri ambienti».