2 maggio 2024
Aggiornato 03:30
All'uscita dalla preghiera del venerdì: una sessantina i feriti

Gerusalemme: scontri tra palestinesi e polizia sulla Spianata delle moschee

Gli arabi lanciano sassi contro gli agenti e gli Ebrei che pregavano nel sottostante Muro del pianto

GERUSALEMME - Si contano «diverse decine» di feriti, tra cui 15 poliziotti israeliani e decine di palestinesi, in seguito ai violenti scontri scoppiati tra fedeli musulmani e polizia israeliana in assetto anti-sommossa alla spianata delle Moschee (chiamato «Monte del Tempio» dagli ebrei) a Gerusalemme est.

I disordini sono avvenuti a meno di una settimana da incidenti simili e dopo un sermone sulla recente decisione di Israele di includere la tomba dei Patriarchi a Hebron e la tomba di Rachele a Betlemme nella lista dei suoi siti storici.
Secondo Haaretz, ci sono almeno 15 poliziotti feriti in modo lieve, cinque dei quali sono stati trasportati in ospedale. Secondo fonti palestinesi citate dal quotidiano, decine di persone sono state ferite dalle forze israeliane.

Questa mattina i fedeli che uscivano dalla preghiera del venerdì dalla moschea al Aqsa hanno lanciato pietre contro i poliziotti e gli ebrei che pregavano sotto, al muro del pianto, secondo quanto afferma la polizia israeliana. Le forze israeliane sono accorse per ristabilire l'ordine, utilizzando granate assordanti per disperdere la folla, ha spiegato il portavoce della polizia Shmuel Ben Ruby.

Pietre sono state tirate anche da giovani arabi in diverse località a Gerusalemme est e in Cisgiorndania. La polizia ha arrestato - secondo Haaretz - tre persone che lanciavano sassi. Nel frattempo sarebbe tornata la calma sul luogo santo all'Islam e agli ebrei.