2 maggio 2024
Aggiornato 01:00
Stop alle gare di appalto ma privati continueranno a costruire

Israele sotto pressione Usa «congela» la colonizzazione

Il premier Netanyahu ha deciso di "congelare" anche le costruzioni a Gerusalemme Est

GERUSALEMME - Messo sotto pressione da Washington, Israele ha acconsentito a frenare temporaneamente la costruzione delle sue colonie in Cisgiordania. Ha infatti deciso di bloccare le offerte di costruzione di alloggi fino all'inizio del 2010, cosa che tuttavia non impedirà di continuare nella realizzazione di progetti privati.

Il premier Benjamin Netanyahu ha deciso di «congelare» anche le costruzioni a Gerusalemme Est, hanno fatto sapere alti funzionari del governo israeliano.

La notizia giunge a una settimana dal nuovo faccia a faccia che si terrà a Londra tra Netanyahu e l'inviato speciale Usa per il Medio Oriente, George Mitchell. I due si erano già incontrati a Tel Aviv a fine luglio per discutere dell'annosa questione degli insediamenti israeliani sui territori palestinesi. Ma l'incontro era terminato con tante promesse e pochi fatti.

Secondo i palestinesi però, la notizia del «congelamento» serve solo a mascherare il fatto che l'espansione delle colonie continuerà tramite società private, sovvenzionate dallo Stato israeliano. Per questo chiedono uno stop totale e definitivo delle costruzioni. Dall'altra parte, ha espresso il suo dissenso, ma per motivi opposti, anche l'ala di estrema destra del governo Netanyahu, il partito ultra-nazionalista Beiteinou del ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman. Lamentele per il blocco dei lavori anche da parte dei coloni.

Secondo quanto riferiscono le fonti, Netanyahu ha deciso di mostrare agli Stati Uniti di essere pronto a questo gesto dopo essersi accordato con il ministro della Difesa Ehud Barak e il ministro degli insediamenti Ariel Attias. Il congelamento dovrà ora essere approvato dal governo.