25 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Medio Oriente

Meshaal: «Hamas vuole uno Stato palestinese su confini '67»

Pronti a «una tregua di dieci anni» con Israele

DAMASCO - In una intervista concessa al New York Times il leader di Hamas in esilio Khaled Meshaal afferma che l'obiettivo del suo gruppo è quello di giungere alla costituzione di uno Stato palestinese sui confini del 1967, per mezzo di una tregua di dieci anni con Israele.

«Prometto all'amministrazione americana e alla comunità internazionale che saremo parte della soluzione», dice Meshaal. Riguardo alla soluzione dei due Stati - palestinese e israeliano - coesistenti in pace, considerata l'unica possibile per l'amministrazione Obama, il leader di Hamas chiarisce: «Noi siamo per uno Stato sui confini del 1967, basato su una tregua di lungo periodo» di 10 anni. Ciò includerà «Gerusalemme Est, lo smantellamento degli insediamenti e il diritto al ritorno dei rifugiati» aggiunge.

RICONOSCIMENTO ISRALE - Meshaal ribadisce comunque il suo rifiuto a riconoscere la legittimità di Israele, e sottolinea come sia Arafat che Abu Mazen - che lo hanno riconosciuto - non ne abbiano tratto alla fine alcun vantaggio: «Questo riconoscimento ha portato alla fine dell'occupazione? E' solo un pretesto usato dagli Stati Uniti e Israele per non affrontare le questioni concrete e lasciare la palla nel campo arabo e palestinese».

OBAMA - Meshaal, che vive in esilio a Damasco, riserva parole di apprezzamento per il presidente americano Obama e per il nuovo approccio che mostra di avere in Medio Oriente, che la disponibilità ad aprire dei colloqui diretti con i principali rivali regionali, Iran e Siria. «Il suo linguaggio è diverso e positivo», osserva, mentre quello del nuovo segretario di Stato Hillary Clinton «riflette le politiche della vecchia amministrazione».

FINE DELL'OCCUPAZIONE - Il leader di Hamas nell'intervista fa notare anche che al momento non vengono sparati razzi da Gaza verso il sud di Israele, e assicura che «il sostegno dell'Iran (ad Hamas) non è condizionato. Nessuno controlla o influenza le nostre politiche». Il suo gruppo - conclude - vuole solo un accordo di cessate il fuoco con Israele e un accordo per la scarcerazione dei detenuti palestinesi in cambio della liberazione del caporale Gilad Shalit. La «priorità» per Hamas è dunque «la fine dell'occupazione» e la nascita di uno Stato palestinese, la cui «natura, sarà decisa dai palestinesi».