3 ottobre 2025
Aggiornato 10:00

Papa, a Gerusalemme tappa a moschea al-Aqsa, a Haida campo profughi

Il Nunzio: Sarà presente una delegazione di Cristiani da Gaza

ROMA - La moschea al-Aqsa di Gerusalemme, il Muro del pianto e il memoriale dello Yad Vashem. Sono queste le tre principali tappe che il Papa compierà nella città israeliana, durante il suo viaggio a maggio in Terra Santa. Lo ha annunciato il nunzio a Gerusalemme, monsignor Antonio Franco, durante una conferenza stampa questa mattina in vista del viaggio di Benedetto XVI in Giordania e Israele, in programma dall'8 al 15 maggio.

Monsignor Franco ha sottolineato come il viaggio di Benedetto XVI sarà un pellegrinaggio religioso e non una missione politica. Inoltre, la visita rafforzerà le relazioni tra Israele e Vaticano. «Nel programma è prevista la moschea di al-Aqsa - spiega al Sir il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, che oggi a Gerusalemme ha partecipato alla presentazione del viaggio - ma non sappiamo con certezza se potrà entrare. Circa lo Yad Vashem, invece, c'è da tenere presente che la visita sarà al memoriale e non al museo» dove si trova la contestata immagine di Pio XII.

«Su questa c'è una Commissione bilaterale Santa Sede e Yad Vashem che sta lavorando. Il Papa si recherà al memoriale come fanno tutti i Capi di Stato». Rispetto al viaggio di Giovanni Paolo II, afferma Pizzaballa, «Benedetto XVI, per esempio, non visiterà Cafarnao, e non andrà alle Beatitudini. Si recherà a Nazareth, a Betlemme e a Gerusalemme. Confermata anche la visita al campo profughi di Haida, prima della partenza».

«Non c'è Gaza nel programma ma verranno fedeli dalla Striscia. In questo senso è probabile che Israele conceda dei visti come di solito accade per i tempi di festa. Ma su questo aspetto ci si lavorerà nelle prossime settimane. Il Papa - conclude il Custode - verrà qui per incoraggiare la piccola comunità cristiana». Monsignor Franco ha inoltre annunciato che i momenti più importanti del pellegrinaggio saranno le tre messe pubbliche, quella a Gerusalemme, dove sono attese 5mila persone, a Betlemme e infine a Nazareth, dove si attende la più grande concentrazione di fedeli: dai 40 ai 50mila. Il nunzio ha poi spiegato ai giornalisti che proprio a Nazareth si celebrerà la conclusione dell'anno della famiglia indetto in Terra Santa dagli ordinari cattolici e dove il Papa benedirà la pietra di fondazione di un Centro per la famiglia.

Altri importanti momenti di preghiera saranno il pellegrinaggio al Cenacolo il primo giorno, e al Santo Sepolcro l'ultimo giorno. Ci saranno poi alcuni momenti ufficiali, come la visita al presidente dello Stato di Israele e al presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese. Ma anche incontri ecumenici e interreligiosi, tra cui la visita al Gran Mufti di Gerusalemme e la visita alla Cupola della Roccia sulla Spianata delle Moschee; la preghiera al Muro Occidentale e quella allo Yad Vashem, dove il pontefice porterà il suo omaggio alle vittime dell'Olocausto; e la visita ai due Gran Rabbini di Gerusalemme al Centro Hechal Shlomo. Monsignor Franco ha infine dichiarato di aver fatto al governo israeliano due richieste, che sono state accolte senza difficoltà: la prima è che una delegazione di cristiani possa venire da Gaza - e almeno due bus di fedeli possano partecipare alla Messa che si terrà a Betlemme - e inoltre che per tutti i cristiani sia possibile raggiungere i luoghi delle celebrazioni.