19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Bollette più care per 81,5% delle famiglie

L'addio dell'Italia all'efficienza energetica

La riforma delle bollette elettriche proposta dall'Autorità per l'energie non è piaciuta a Greenpeace, Italia Solare, Ises, Legambiente, Kyoto Club, M5s, Codici e al Wwf. In sostanza è previsto una riduzione dei costi per chi consuma più energia, ma i detrattori di questa impostazione hanno ricordato che così facendo si disincentiverà il risparmio energetico andando contro le direttive europee

ROMA – La riforma delle bollette elettriche proposta dall'Autorità per l'energie (Aeegsi) non è piaciuta a Greenpeace, Italia Solare, ISES Italia, Legambiente, Kyoto Club, Movimento 5 stelle, l'associazioni di consumatori Codici e al Wwf. In sostanza l'autorità ha previsto una riduzione dei costi per chi consuma più energia, ma i detrattori di questa impostazione hanno ricordato che così facendo si disincentiverà il risparmio energetico, andando contro le direttive europee in materia.

AEEGSI, SI STIMOLA VETTORE ELETTRICO - Il nuovo modello tariffario, che entrerà in vigore dal primo gennaio 2016 e andare a regime entro il 2018, per l'Aeegsi agevolerà la transizione verso uno sfruttamento sempre maggiore del vettore elettrico grazie a una riduzione del costo dei consumi e la possibilità per gli utenti di modulare con più libertà la potenza impegnata (annullando la spesa per l’aumento della potenza impegnata). L'Authority ha sostenuto che questa impostazione darebbe una mano alle famiglie numerose e si baserebbe sullo spostamento degli oneri di rete sulla quota fissa, in modo da aumentare i costi fissi degli utenti che consumano meno e parallelamente abbassare i prezzi dell'energia elettrica. Secondo l'Autorità ciò comporterà una maggiore diffusione delle pompe di calore e delle piastre a induzione.

BOLLETTE PIU' SALATE PER 81,5% FAMIGLIE - In un comunicato congiunto le associazioni hanno denunciato: «Ad aggravare il contesto, se la riforma venisse confermata, efficienza energetica e impianti fotovoltaici risulterebbero molto danneggiati. Inoltre, con lo spostamento degli oneri in bolletta dalla parte variabile alla parte fissa, che l'Autority ha confermato, si determinerebbe un impatto negativo proprio sugli impianti fotovoltaici in autoproduzione». Per i detrattori della riforma pagheremo quasi tutti di più visto che l'81,5 per cento delle famiglie italiane (24 milioni su 29,3) hanno un consumo inferiore ai 2640 kWh/anno. Di queste più della metà, circa 13 milioni, vedranno lievitare la propria bolletta tra i 70 e 100 euro l'anno (dal 10% al 30%). I grandi consumatori di elettricità invece risparmieranno tra il 20 il 40 per cento. Questo tipo di tariffazione quindi sarà «nemica» di chi ha puntato al risparmio energetico o ha installato un impianto fotovoltaico, e disincentiverà le famiglie a investire in termini di efficienza energetica.

M5S, UE DISINNESCHI PASTICCIO ITALIANO - Durissimo il M5s, che in una lettera inviata alla Commissione europea ha chiesto che Bruxelles «tenga sotto costante osservazione il processo dal quale scaturirà l’architettura della nuova bolletta italiana». I firmatari, gli europarlamentari Dario Tamburrano e David Borrelli con il senatore Gianni Girotto hanno scritto che l'Italia vuole «punire chi risparmia energia o ne consuma poca. Punire anche chi la produce da fonti rinnovabili e non la preleva dalla rete», chiedendo all'Ue di «disinnescare l’ennesimo pasticcio italiano che mira a penalizzare le energie pulite e che potrebbe portare all’apertura di una procedura di infrazione».