Reddito di cittadinanza, l'allarme della Cna: «Non incoraggia la ricerca di un lavoro»
Le richieste della Confederazione degli artigiani: «Rischio di alimentare l'economia sommersa». Catalfo: «No a modifiche, per grande riforma serve tempo»
ROMA - La coesione sociale «non può essere trascurata» e il contrasto alla povertà «deve essere tra le priorità di ogni Governo». Ma l'utilizzo del reddito di cittadinanza come politica per il lavoro è «sbagliato», perché «non incoraggia la ricerca di un'occupazione» e rischia «di alimentare l'economia sommersa, che penalizza le attività regolari dell'artigianato, del turismo e del terziario e delle professioni». Lo ha affermato il presidente della Cna, Daniele Vaccarino, all'assemblea della confederazione ad Ancona.
Semplificare i contratti a termine
«Noi piccoli continuiamo a creare occupazione - ha detto - nelle nostre imprese il numero dei dipendenti negli ultimi 5 anni è aumentato del 15%. Torniamo a chiedere regole stringenti, controlli severi e una efficace rete di strutture per il collocamento. Continuiamo testardamente a ritenere che il reddito su cui puntare sia quello di lavoro. Dunque, vorremmo essere messi nella condizione per crearne ancora di più. Lavoro qualificato, supportato da una formazione e aggiornamento professionale sempre più adeguati, rivolti anche a noi imprenditori. Per creare più lavoro abbiamo bisogno che i contratti a termine siano semplificati e i voucher siano ripristinati, perché sono strumenti utilissimi alle nostre piccole imprese per far fronte alle esigenze lavorative temporanee».
Decontribuzione del lavoro straordinario
A proposito di lavoro e occupazione «si rende necessaria una riflessione sul cuneo fiscale - ha detto Vaccarino - se è giusto l'obiettivo di rendere più pesanti le buste paga per aumentare i consumi, lo è altrettanto ridurre le voci di costo per le imprese, a cominciare dalla decontribuzione del lavoro straordinario e dalla riduzione delle tariffe Inail, per la quale è necessario garantire continuità di copertura per i prossimi anni».
Capitolo salario minimo
Il presidente della Cna ha poi ribadito «la nostra estrema preoccupazione a fissare per legge un salario minimo. Il salario deve rimanere materia regolamentata dalla contrattazione collettiva, che scaturisce da una solida relazione con i sindacati dei lavoratori, che ci ha sinora permesso di definire contratti e salari e di sviluppare validi strumenti bilaterali a beneficio dei lavoratori e delle imprese».
Catalfo: «No a modifiche, per grande riforma serve tempo»
Quella del Reddito di cittadinanza è una grande riforma e come tale ha bisogno di tempo per esplicare i suoi effetti. Lo ha detto la ministra per il Lavoro, Nunzia Catalfo, a Rainews24, rispondendo a una domanda su possibili modifiche del provvedimento in relazione alla difficoltà di ricollocare gli iscritti verso un nuovo impiego. «Non verrà modificato - ha detto il Ministro -. Innanzitutto abbiamo ottenuto un grande risultato, garantire una vita dignitosa a famiglie in difficoltà, un milione circa e 600mila bambini, che in questo momento vengono aiutati e garantiti dallo Stato. I loro genitori vengono accompagnati a trovare un lavoro. Trattandosi di una riforma importante - ha aggiunto - noi stiamo facendo una riforma epocale con 11.600 assunzioni stabili nei centri per l'impiego, portando gli operatori da 8mila a più di 20 mila».
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