28 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Agroalimentare

Di Maio a Shanghai porta a casa un accordo importante per gli agrumi italiani

Una nuova vita per la «via della seta», che rappresenta un segnale forte per gli agricoltori italiani

SHANGHAI - Lo sblocco della nuova «via della seta» per gli agrumi made in Italy è un'ottima notizia. Ora le nostre arance, i nostri limoni, i nostri mandarini ecc. ecc. potranno essere esportati in Cina anche con gli aerei cargo, favorendo un export che fino a oggi è rimasto fermo al palo nonostante la presenza dei prodotti agroalimentari made in Italy nel paese asiatico sia praticamente quadruplicata in valore negli ultimi dieci anni, registrando un +376%, e raggiungendo i 448 milioni di euro. Dopo l’accordo fra Roma e Pechino per l’abolizione di barriere non tariffarie annunciato dal vice premier Luigi Di Maio per gli agrumi italiani, che fino a oggi non sono mai riusciti ad arrivare in Cina via aereo, non può che arrivare il plauso della Coldiretti.

Prima solo su nave
Proprio oggi, da Shanghai, il vicepremier Luigi di Maio ha annunciato «un’intesa importante per l’export degli agrumi italiani in Cina. Prima si potevano mettere solo su nave, oggi con l’export via aerea abbiamo una grandissima occasione per i nostri agricoltori». Una nuova via di accesso per arance, mandarini, limoni e gli altri agrumi, commenta Coldiretti, che si aggiunge ad altre aperture delle frontiere cinesi, come quella del 2016 per le carni suine italiane e quella del 2018 per l’erba medica italiana. Mentre per quanto riguarda la frutta fresca sono ancora bloccate le mele e le pere made in Italy, oggetto di uno specifico negoziato. Ostacoli che occorre superare per proseguire nel percorso di riequilibrio dei rapporti commerciali nell’agroalimentare dove le importazioni dalla Cina hanno superato del 29% il valore delle esportazioni, anche per effetto delle barriere commerciali.

Jack Ma: guerra commerciale Usa-Cina «la cosa più stupida al mondo»
Il percorso di apertura verso i mercati internazionali consolidato da Pechino negli ultimi anni sta assumendo dunque nuove vesti. E anche il numero uno del colosso Alibaba, Jack Ma, non perde occasione per sottolinearlo, e affermare con forza che la guerra commerciale tra Cina e Usa è la «cosa più stupida del mondo». «Il commercio serve a formare pace. Il commercio è comunicare, nessuno può fermare il libero commercio», ha detto Ma. Anche se proprio recentemente ha fatto marcia indietro rispetto alla promessa di creare un milione di posti di lavoro negli Usa in risposta alla guerra commerciale lanciata dal presidente Usa Donald Trump.