7 giugno 2023
Aggiornato 22:00
Titolo in calo in borsa

Dieselgate ora tocca a Renault. Sospetti sul Governo «socio»

Un rapporto del governo francese avrebbe omesso dettagli significativi sul modo in cui la compagnia automobilistica Renault avrebbe ridotto le emissioni dei gas delle sue auto diesel nei test ufficiali. Lo rivela il Financial Times citando la testimonianza di tre dei 17 membri della commissione che il mese scorso ha pubblicato il rapporto.

PARIGI - Settore auto sotto i riflettori sulle borse europee. Renault a Parigi perde l'1,15% sui sospetti di dieselgate. Uno studio elaborato dal governo francese ha omesso dettagli significativi su come i veicoli diesel della casa automobilistica francese possono emettere meno gas nocivo quando sottoposti ai test ufficiali sulle emissioni, ha pubblicato oggi in prima pagina il Financial Times specificando che il documento, reso noto lo scorso mese, aveva concluso che alcuni veicoli Renault emettevano ossidi di azoto (Nox), un gas che provoca malattie respiratorie collegate a morti premature, da 9 a 11 volte superiori rispetto ai limiti stabiliti dalla UE. Ma, ed è questo l'aspetto nuovo, 3 dei 17 membri della commissione - segnala il quotidiano britannico - hanno affermato che il rapporto in questione non includeva tutti i dettagli emersi dai test, incluso il fatto che la «trappola», il meccanismo di abbattimento del Nox, della Renault Captur, un suv attualmente in produzione, andava in overdrive quando il veicolo era preparato per i test sulle emissioni ma non durante le normali condizioni di guida.

Schiarita nei rapporti Volkswagen-fornitori
Furono proprio le discrepanze tra i test in laboratorio e quelli su strada, ricorda il Ft, a mettere per la prima volta in allerta gli investigatori Usa sul fatto che Volkswagen aveva installato meccanismi illegali per truccare le emissioni dei suoi veicoli durante i test: una vicenda che costerà miliardi di dollari di multe e risarcimenti.
E proprio sul fronte Volkswagen oggi è arrivata la schiarita nei rapporti tra il gruppo auto e alcuni fornitori. Il contenziosi tra Volkswagen e Car Trim e Es Automobilguss del gruppo Prevent, rispettivamente produttori di coprisedili e di pezzi per la trasmissione, aveva costretto la casa tedesca a fermare da ieri la produzione in sei impianti in Germania e a introdurre misure di flessibilità dell'orario di lavoro, fino a una possibile cig, per 27.700 dipendenti nel Paese.
Oggi in mattinana l'annuncio che il braccio di ferro si è risolto con un accordo ed i due fornitori riprenderanno al più presto le commesse per gli impianti Volkswagen. Notizia salutata in modo positivo sui mercati con il titolo Volkswagen in rialzo del 2,40% a Francoforte. Rialzi, inferiori all'1%, anche per Daimler e Bmw, meglio Psa a Parigi in progresso dell'1,60% e soprattutto Fca che a Milano ha guadagnato oltre il 2%.