Banca Popolare di Vicenza, salta lo sbarco in Borsa e Atlante avrà oltre il 99%
Il "No" di Borsa Italiana impedisce l'approdo del titolo di Bpvi su Piazza Affari. Sulla base dell'offerta globale, Fondo Altante sarebbe detentore del 91,72% del capitale sociale e altri dieci investitori ne deterrebbero circa il 5%. Ma il futuro dell'istituto vicentino potrebbe rivelare altre sorprese
ROMA - Niente deroga e per Bpvi niente approdo al listino di Piazza Affari. Ora, senza sbarco in Borsa, il Fondo Atlante sottoscrivendo l'aumento di capitale arriverà a detenere poco oltre il 99% di Bpvi mentre il restante 0,63% resterà in mano ai vecchi soci. Il collocamento sulla Borsa di Milano, però, potrebbe essere solo rimandato.
Borsa Italiana ha detto "No"
Come abbiamo già anticipato, Borsa Italiana ha deciso di non disporre l'avvio delle contrattazioni della Popolare di Vicenza in quanto «non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercato». Il regolamento di Borsa prevede infatti un livello minimo di flottante pari al 25% del capitale per garantire l'adeguata liquidità del titolo. Per l'ingresso sul listino doveva essere riconosciuta come flottante la quota detenuta dal Fondo Atlante. Spesso infatti le partecipazioni detenute dagli organismi di investimento collettivo nel risparmio sono considerate come flottante, ma nel caso del Fondo Atlante si tratta, in concreto, di una partecipazione di controllo nella banca vicentina.
Fondo Atlante e gli altri dieci investitori
Sulla base dei risultati dell'offerta globale, un unico soggetto - cioé Fondo Atlante - sarebbe detentore del 91,72% del capitale sociale della società. Dieci investitori istituzionali verrebbero a detenere il 5,07%: più precisamente il 4,97% verrebbe detenuto da un unico investitore indicato come non computabile ai fini del flottante e il residuo 0,1% dai restanti nove investitori. Il pubblico indistinto verrebbe a detenere lo 0,36% mentre gli azionisti preesistenti verrebbero a detenere il 2,86% (più precisamente il 2,19% sarebbe riveniente dalla sottoscrizione dell'offerta e lo 0,67% sarebbe riferito alle azioni già anteriormente detenute).
Il futuro di Bpvi
Senza sbarco in Borsa, il Fondo Atlante sottoscrivendo l'aumento di capitale arriverà a detenere poco oltre il 99% di Bpvi mentre il restante 0,63% resterà in mano ai vecchi soci. Il collocamento a Piazza Affari di Bpvi era tra le condizioni indicate dalla Bce, ma lo stop alla quotazione del titolo non compromette le prospettive del piano di riassetto della banca. La ricapitalizzazione da 1,5 miliardi consente a Bpvi di mettersi in regola con gli standard patrimoniali. Inoltre, l'ingresso in Borsa potrebbe avvenire in un secondo momento. Il Fondo Atlante potrebbe prevedere la quotazione di Bpvi nei prossimi due anni e nei giorni scorsi il presidente di Quaestio Sgr, Alessandro Penati, ha precisato che il futuro collocamento potrebbe avvenire «a un prezzo più alto» rispetto a quello di oggi, grazie ai risultati sul fronte della ristrutturazione dell'istituto.
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