ENI, produzione in crescita nel terzo trimestre: +8,1%
Lo riferisce la società petrolifera in una nota, sottolineando che viene «rivista al rialzo la previsione di crescita annua a circa il 9% (da oltre il 7%)». Il gruppo ENI ha chiuso il terzo trimestre del 2015 con una perdita netta pari a 0,95 miliardi di euro (-0,36 mld nei primi nove mesi dell'anno).
ROMA - Nel terzo trimestre del 2015 il gruppo Eni ha registrato «una robusta crescita produttiva» dell'8,1% a 1,703 milioni di barili al giorno (+8,7% nei nove mesi). Lo riferisce la società petrolifera in una nota, sottolineando che viene «rivista al rialzo la previsione di crescita annua a circa il 9% (da oltre il 7%)».
Perdita netta pari a 0,95 mld di euro
Il gruppo Eni ha chiuso il terzo trimestre del 2015 con una perdita netta pari a 0,95 miliardi di euro (-0,36 mld nei primi nove mesi dell'anno).
L'utile netto adjusted, esclusa Saipem, è pari a -0,29 miliardi nel trimestre e 0,76 mld nei nove mesi (-76%) L'uile operativo adjusted, esclusa Saipem, è pari a 0,6 miliardi nel trimestre (-79%) e 3,51 miliardi nei nove mesi (-60%).
Il cash flow operativo è pari a 1,71 miliardi nel trimestre (7,39 miliardi nei nove mesi), l'indebitamento finanziario netto a 18,41 miliardi a fine settembre; leverage a 0,30 (0,22 al 31 dicembre 2014).
Per quanto riguarda la cessione della quota Saipem sono stati raggiunti gli accordi per la vendita del 12,5% a Fsi. Al closing, previsto nel primo trimestre 2016, deconsolidamento di Saipem e rimborso finanziamenti netti Eni per 6,1 miliardi. Il leverage pro-forma al 30 settembre è in riduzione di 8 punti percentuali.
La società comunica poi nuovi successi esplorativi
Scoperte risorse per oltre 1,2 miliardi di boe, con costo unitario di 0,6 $/boe rispetto al target di 500 milioni di boe a oltre 2 $/boe atteso nel 2015. Scoperta giant di Zohr nel Mediterraneo.
Si registra inoltre una «solida performance» R&M e Chimica: grazie al piano di ristrutturazione e di un favorevole contesto di mercato, migliore Ebit adjusted dal terzo trimestre 2006. Fcf positivo già nel 2015, in anticipo di due anni rispetto ai piani aziendali; G&P in miglioramento: guidance migliorata con Ebit adjusted sostanzialmente a break-even nel 2015, nonostante il posticipo della conclusione degli arbitrati in corso.
C'è infine stata una ulteriore riduzione costi: incrementata al 17% dal 14% la riduzione dei capex; costo operativo per barile in calo del 12% a 7,3 $/barile (vs. precedente guidance di -7%). Autofinanziamento capex: esclusa Saipem, copertura organica degli investimenti dell'anno con il Brent a 55 $/barile. Nuovi ingressi: upstream del Messico con l'operatorship di tre giacimenti offshore.