7 ottobre 2024
Aggiornato 06:00
Nel 2016 l'inversione di tendenza

Edilizia, cauto ottimismo tra gli imprenditori

«Finalmente Renzi ha cominciato a rendersi conto, come è già avvenuto in altre nazioni importanti, che il nostro è un settore trainante» ha detto soddisfatto il presidente di Federcostruzioni, Rudy Girardi, dal Saie di Bologna.

BOLOGNA - C'è ancora «cauto ottimismo» tra gli imprenditori, ma nel 2016 il settore delle costruzioni dovrebbe cominciare a vedere una «inversione di tendenza». Un dato di timida di ripresa - si passa dal +9,5% del 2012 al -0,1% previsto per il prossimo anno - che va letto con un altro importante segnale che arriva dalla politica e dalle istituzioni: «Finalmente Renzi ha cominciato a rendersi conto, come è già avvenuto in altre nazioni importanti, che il nostro è un settore trainante» ha detto soddisfatto il presidente di Federcostruzioni, Rudy Girardi, dal Saie di Bologna.

Nonostante la crisi tiene l'export
«Nel 2016 possiamo cominciare ad invertire la tendenza» ha spiegato Girardi snocciolando i dati dell'ultimo rapporto di Federcostruzioni, dove si registra una perdita di 125 mila posti di lavoro nel 2014 e una perdita della produzione del 3% in termini reali e del 3,5% in valore. Se il bilancio della crisi è severo, c'è speranza nel leggere della crescita del 23% tra il 2009 e il 2014 dell'export. «La gran parte dei nostri soci - ha spiegato il presidente - è riuscita a mantenere un dato abbastanza buono con l'export, che rappresenta una fetta molto importante del nostro settore, attraverso il quale siamo riusciti a sanare e a compensare in parte le perdite enormi che ci sono state nel mercato interno».

Un settore trainante per l'economia
«Anche il governo finalmente si sta rendendo conto che il nostro è un settore primario - ha aggiunto Girardi -. Finalmente Renzi ha cominciato a rendersi conto, come è già avvenuto in altre nazioni importanti, che il nostro è un settore trainante». Infatti «con un miliardo di investimento nel nostro settore diamo lavoro a 17 mila persone e si genera un indotto diretto e indiretto di circa 3 miliardi. Sono dati importanti e molto positivi».