29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Compromesso il futuro di molti giovani

Ocse: «Quelli sulla disoccupazione italiana sono dati inquietanti»

I giovani occupati tra 15 e 24 anni a giugno sono soltanto 860mila, il livello più basso da quando esistono le serie storiche dell'Istat nel 2004

ROMA (askanews) - Continua ad aggravarsi l'emergenza della disoccupazione giovanile. A giugno i senza lavoro tra gli under 24 arrivano al valore record del 44,2%, secondo i dati diffusi dall'Istat. Mentre la situazione del lavoro in Italia mostra ancora segnali contraddittori con fluttuazioni a livello mensile e alternarsi di luce e ombre, per i giovani invece il quadro è decisamente a tinte fosche.

Cala ancora il numero degli occupati
I giovani occupati tra 15 e 24 anni a giugno sono soltanto 860mila, il livello più basso da quando esistono le serie storiche dell'Istat nel 2004. Un calo di 22mila unità rispetto a maggio e quasi 50mila in meno rispetto a inizio anno. L'occupazione totale invece da inizio anno registra una flessione di 32mila unità. Negli ultimi 12 mesi i giovani occupati sono scesi di 80mila unità, il doppio rispetto alla perdita di occupazione complessiva. Il raffronto è ancora più impietoso rispetto alla realtà di 10 anni fa quando i giovani occupati tra gli under 24 erano oltre 1,7 milioni. Dal 2005 sono andati persi circa 900mila posti di lavoro per i giovani e nello stesso periodo le fila dell'esercito degli inattivi sono passate da 3,9 a 4,4 milioni.

Dati inquietanti
Anche l'Ocse in un recente rapporto ha definito «inquietante» il livello della disoccupazione giovanile in Italia, che si sta avvicinando ai livelli di Spagna e Grecia che sfiorano il 50%. Ma l'aspetto allarmante è la tendenza. In Italia la disoccupazione giovanile è in costante aumento mentre anche in paesi come Spagna e Croazia anche se lentamente la percentuale dei senza lavoro sta scendendo. Lo stesso avviene a livello continentale. Secondo i numeri di Eurostat i disoccupati under 25 nell'Europa a 28 sono il 20,7% rispetto al 22,1% di un anno fa. Con isole felici come la Germania con un tasso di disoccupazione giovanile sceso in 12 mesi dal 7,8 al 7,1% ma progressi sensibili sono stati messi a segno anche in Portogallo dove nello stesso periodo la disoccupazione giovanile è scesa dal 35,3% al 31,6%.

Le prospettive di molti giovani sono compromesse
Un numero di senza lavoro superiore al 40% - si legge nell'ultimo report dell'Ocse sul lavoro - significa che «le prospettive lavorative di molti giovani usciti da poco dal sistema scolastico siano compromesse in modo permanente». In questo quadro, l'Italia continua a spendere troppo poco per le politiche attive del lavoro: solo lo 0,41% del Pil, «parecchio sotto alla media Ocse (0,53%) e a quella di molti Paesi dell'Europa continentale». Anche sulla disoccupazione dei giovani è il Mezzogiorno a pagare il prezzo più salato. La percentuale dei senza lavoro nei primi tre mesi dell'anno aveva superato il 60% tra gli under 24, il massimo storico. In tutto il Sud i giovani con una occupazione sono solo 126mila, circa un terzo degli occupati dieci anni fa.